Luca Mercalli firma un’opera di grande valore divulgativo e scientifico: Breve storia del clima in Italia: Dall’ultima glaciazione al riscaldamento globale (Einaudi). Il noto climatologo e volto della divulgazione scientifica colma con questo volume una lacuna importante nel panorama editoriale italiano, offrendo per la prima volta una storia organica del clima del Belpaese attraverso millenni.

Non è un semplice saggio, ma un viaggio affascinante che lega la storia naturale e quella umana, rendendo tangibile come i cambiamenti climatici non siano un’astrazione lontana, ma una forza che ha plasmato ogni aspetto della nostra civiltà.

La lettura di questo libro è importante per diversi motivi. Innanzitutto, è un atto di memoria climatica. Mercalli riporta alla luce un immenso patrimonio di informazioni storiche, paleo-climatiche e documentali, dimostrando che il clima è stato un attore fondamentale negli eventi che hanno segnato l’Italia: dall’attraversamento delle Alpi da parte di Annibale, alle piene catastrofiche del Tevere a Roma, dai periodi freddi della Piccola Età Glaciale, agli eventi estremi del Novecento, come l’alluvione di Firenze del ’66 o la valanga del Polesine del ’51.

Questa prospettiva storica è essenziale perché smonta l’idea che l’attuale crisi climatica sia un evento isolato e, al contempo, ne sottolinea la novità drammatica. Il passato ci mostra le fluttuazioni naturali, ma l’analisi si conclude con l’irrompere del riscaldamento globale nel XXI secolo, un fenomeno di rapidità e intensità che sembra senza precedenti nell’arco della storia umana.

Il saggio di Mercalli non è solo un resoconto storico; è un appello alla coscienza e all’azione. Due sono i messaggi fondamentali che l’autore lancia con chiarezza e rigore.

1. La connessione indissolubile tra uomo e ambiente. Il libro illustra come la Penisola sia intrinsecamente vulnerabile ai fenomeni climatici. Eventi storici, come il ritrovamento della mummia Ötzi che illumina il clima alpino di millenni fa, o le cronache medievali di disastri naturali, dimostrano che anche l’Italia è sempre stata in prima linea. Questo ci invita a comprendere che i cambiamenti climatici non solo alterano la natura, ma rischiano di rendere il “Belpaese” un luogo ostile se non si interviene con scelte politiche e urbanistiche sagge. La storia ci insegna la fragilità del territorio; il presente ci avverte della necessità di adattarci e proteggerlo.

2. L’urgenza di una responsabilità diffusa. Il messaggio, in linea con l’impegno decennale di Mercalli, è l’invito a passare da una società “svagata e deresponsabilizzata” all’azione concreta. L’autore esclude ogni forma di catastrofismo sterile e spinge invece per una responsabilità diffusa, individuale e collettiva. Non si tratta solo di aspettare le grandi politiche globali, ma di adottare individualmente un approccio basato sulla riduzione dell’impatto ecologico, sull’efficienza e sulla fine dello spreco. Mercalli ci incoraggia a non “aspettare Godot” e a impegnarci tutti, in prima persona, per un’alternativa all’attuale sistema economico insostenibile.

“Breve storia del clima in Italia” è un’opera che, con passione divulgativa e serietà scientifica, offre le chiavi di lettura indispensabili per capire il nostro presente climatico. È un libro che non può mancare sugli scaffali di chiunque voglia comprendere il passato per poter difendere il futuro dell’Italia. che si sia convinti o meno del cambiamento climatico in atto e che sia “colpa” dell’uomo, rimane comunque una lettura molto interessante, non fosse altro perché rilegge la storia con gli occhiali della climatologia.

È un tema che avevamo già affrontato parlando (qui) del saggio di Wolfgang BehringerStoria culturale del clima: Dall’Era glaciale al Riscaldamento globale. Ma un focus così potente sull’Italia finroa mancava, e Mercalli ha colmato un vuoto.

Per leggere un estratto del libro su kindle clicca qui sotto.

Di Massimiliano Malandra

Co-founder di questo sito. Analista fondamentale e quantitativo, socio Aiaf e giornalista professionista dal 2002. Esperto di approccio risk parity. Autore di vari libri.