Per la recensione del libro della domenica oggi parliamo di attualità. Tragica attualità che rischia di trascinare nel gorgo di sangue, lacrime e morte anche noi europei. Nel suo nuovo libro, Piero Bevilacqua analizza la crisi globale segnata dalle guerre in Ucraina e Israele e la conseguente crisi dell’Unione Europea.

Una lettura fondamentale per investitori e consulenti finanziari italiani che vogliono comprendere i rischi di guerra, le possibili opportunità di investimento e le strategie per proteggere il capitale in un mondo sempre più instabile.

Per i nostri lettori che operano nei mercati finanziari, il libro La guerra mondiale a pezzi e la disfatta dell’Unione europea di Piero Bevilacqua rappresenta una guida essenziale per orientarsi nel complesso scenario geopolitico globale di oggi. Scritto dallo storico Piero Bevilacqua, con una lunga esperienza nell’analisi dei grandi mutamenti storici, il testo affronta con rigore e chiarezza i due conflitti che più stanno sconvolgendo l’ordine mondiale: la guerra in Ucraina e il conflitto in Israele e Palestina. Si tratta di conflitti non isolati ma parte di una realtà più ampia, quella di una crisi del sistema capitalistico globale e della perdita di centralità dell’Unione Europea.

Bevilacqua ci aiuta a capire come la crescente tensione tra potenze globali, con gli Stati Uniti fortemente impegnati in una politica economica e militare protezionista e aggressiva, stia ridisegnando gli equilibri mondiali. La Russia, lontana dal tracollo che molti davano per scontato, ha invece rafforzato la sua influenza, specialmente attraverso l’alleanza dei BRICS, mentre l’Europa subisce pesantemente le conseguenze economiche di sanzioni, crisi energetiche e inflazione sui costi delle materie prime. Il risultato di questo scenario è la crisi interna alla UE, dove la crescita dei partiti sovranisti e l’ostilità verso scelte politiche proprie della NATO minacciano l’unità e la stabilità del continente. Tutto ciò mentre l’Unione Europea sembra trasformarsi in un mero strumento subalterno agli interessi americani, con gravi ripercussioni politiche ed economiche.

Per chi investe e consiglia in un mercato così volatile e rischioso, il messaggio del libro è chiaro: la guerra globale “a pezzi” ha impatti molto concreti e analoghi, che non si possono ignorare. Innanzitutto, il rischio di una escalation militare e sociale è reale e vicino, con potenziali ricadute dirette su tutti i mercati finanziari. Ciò implica un’attenta strategia di protezione del capitale, con attenzione ai seguenti aspetti:

  • Oro e beni rifugio: La tradizionale percezione dell’oro come bene rifugio in tempi di crisi geopolitiche è confermata. Bevilacqua non si occupa direttamente di investimenti, ma analizzando lo scenario suggerisce che mantenere una parte del portafoglio in lingotti d’oro o ETF legati al metallo prezioso possa essere un presidio efficace contro la volatilità e le possibili turbolenze sui mercati finanziari.
  • Liquidità e contanti: In linea con le raccomandazioni della Commissione Europea per situazioni d’emergenza, essere pronti a sostenere le proprie spese con liquidità immediatamente disponibile per almeno tre giorni è una buona pratica. Dispersioni e interruzioni nel sistema finanziario e bancario non sono da escludere in contesti di conflitti diffusi, per cui avere liquidità disponibile protegge la capacità di reagire rapidamente.
  • Diversificazione geografica e settoriale: L’instabilità attuale mette in evidenza i rischi legati a un’esposizione eccessiva verso particolari paesi dell’Unione Europea o settori energetici e industriali sensibili ai prezzi e alle sanzioni. Una strategia di investimento che contempli mercati emergenti solidi, come quelli BRICS inclusa la Russia con prudenza, e settori antifrizione tipici della difesa, delle nuove tecnologie e dell’energia rinnovabile può rappresentare un’opportunità.
  • Hedging e protezione sul mercato valutario: Con la geopolitica che impatta fortemente anche sui cambi valutari, in particolare euro-dollaro, è fondamentale monitorare e gestire l’esposizione valutaria con strumenti di copertura (hedging) efficaci.

La lettura di La guerra mondiale a pezzi invita a sviluppare una visione critica rispetto alle narrazioni mainstream, che tendono a semplificare o a giustificare la guerra come evento inevitabile. Bevilacqua denuncia la responsabilità di diversi attori geopolitici, mettendo in luce elementi di cinismo e strategie politiche spesso poco trasparenti. In questo modo, sprona a una consapevolezza che non può prescindere da uno studio approfondito e da un aggiornamento continuo, componenti indispensabili per chi deve decidere su rischi e investimenti.

In sintesi, il libro rappresenta una bussola per agenti finanziari e investitori europei ma anche globali che vogliano orientarsi in un quadro dove la guerra si manifesta in pezzi sparsi ma interconnessi, messi in moto da forze economiche militari e politiche con ripercussioni globali. La chiave per affrontare questo scenario, secondo Bevilacqua e lettori attenti, è la combinazione di un’attenta analisi geopolitica, flessibilità strategica negli investimenti e una prudente protezione del capitale, con strumenti tradizionali come oro e liquidità ma anche innovazioni settoriali emergenti.

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Di Andrea Forni

Co-founder di questo sito. Autore di libri, saggi e articoli di economia e finanza. Iscritto all'OCF. Detiene la certificazione internazionale IFTA CFTe. Vincitore del SIAT Technical Analyst Award 2010.