I governi europei sono entrati in una nuova era di pianificazione in materia di sicurezza e difesa. Dal 2025 al 2030 assisteremo a un passaggio deliberato dal riarmo a breve termine alla prontezza strutturale a lungo termine.  Aneeka Gupta, Director, Macroeconomic Research di WisdomTree, spiega che questo implica il rafforzamento della capacità industriale, investimenti in appalti congiunti, costituzione di scorte strategiche e attuazione di forze di risposta rapida. Per gli investitori, si tratta di un periodo caratterizzato da una visibilità duratura sulla spesa, da partnership pubblico-privato più solide e dal consolidamento all’interno della catena di approvvigionamento del settore della difesa.

I titoli su cui puntare

Per gli investitori, la trasformazione della difesa europea crea un ambiente di investimento unico. Gli impegni pluriennali a livello nazionale e comunitario garantiscono una visibilità prevedibile sulla spesa nell’intera catena del valore, dalle munizioni ai sensori, fino ai sistemi di comando e controllo. Rheinmetall (Germania) e BAE Systems (Regno Unito) si trovano in una posizione favorevole per trarre vantaggio dalla domanda continuativa di munizioni e sistemi corazzati.

Le difficoltà di approvvigionamento nel campo dell’energetica, dei motori a razzo, dei seeker e delle infrastrutture di collaudo consentono alle aziende con capacità limitate di godere di un potere di determinazione dei prezzi e di un vantaggio competitivo duraturi. Ne sono un esempio Nammo (Norvegia) nel settore dell’energetica e dei motori a razzo e MBDA (una joint venture europea) nel campo dei seeker per missili e dei sistemi di guida.

La spinta alla collaborazione transfrontaliera, guidata dal Programma per l’industria europea della difesa e dal Fondo europeo per la difesa, favorisce le aziende in grado di aggregare la domanda e integrare le piccole e medie imprese in reti di fornitura più ampie. Aziende come Airbus Defence and Space (Francia) e Leonardo (Italia) svolgono questo ruolo attraverso joint venture e programmi paneuropei.

Allo stesso tempo, l’elevato fabbisogno di capitale circolante e di scorte evidenzia la necessità per gli investitori di valutare la qualità degli ordini in portafoglio, i termini contrattuali e i pagamenti anticipati. Aziende come Thales (Francia), con un libro degli ordini diversificato in merito a comando e controllo e nel settore cibernetico, dimostrano come la visibilità sugli ordini in portafoglio possa sostenere la resilienza a lungo termine.

Il finanziamento concesso dalla Banca europea per gli investimenti a infrastrutture a duplice uso, quali hub logistici, ferrovie e immagazzinamento di energia, offre un canale di investimento complementare nel rispetto dei criteri ambientali, sociali e di governance (ESG). Le principali aziende legate alle infrastrutture di difesa, come Kongsberg Gruppen (Norvegia) o grandi integratori come Saab (Svezia), illustrano l’esposizione a questa dimensione a duplice uso.

Un cambiamento strutturale

“Il percorso europeo per raggiungere la prontezza nel 2030 rappresenta sia un cambiamento strutturale delle politiche che un’opportunità di investimento duratura – riassume Gupta – Gli impegni pluriennali dell’Unione europea, della NATO e dei governi nazionali garantiscono una visibilità senza precedenti sulla spesa per la difesa e la produzione industriale, creando forti venti favorevoli per le aziende che si collocano lungo la catena di approvvigionamento. Per gli investitori, questo offre accesso a temi che combinano imperativi di sicurezza con visibilità sui ricavi a lungo termine, collaborazione industriale transfrontaliera e prospettive di guadagno derivanti dal consolidamento”.

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