Continuiamo a parlare di Mercati Emergenti con la visione di Olivier D’INCAN – Global Equity Fund Manager, Crédit Mutuel AM. L’autore analizza i principali fattori macroeconomici che influenzano l’asset class, con un focus su India, Cina, Brasile e Grecia, ed evidenzia le dinamiche locali più rilevanti e le opportunità che, a suo avviso, possono offrire diversificazione per gli investitori.

Olivier D’INCAN, Global Equity Fund Manager, Crédit Mutuel Asset Management

I mercati emergenti (EM) tendono a registrare una crescita più rapida rispetto alle economie sviluppate, trainati da una classe media in espansione e da un’infrastruttura economica in continuo sviluppo. Negli ultimi anni, gli elevati tassi d’interesse negli Stati Uniti hanno esercitato una pressione negativa sulle valute dei mercati emergenti, ma i tagli dei tassi previsti da parte della Federal Reserve entro la fine dell’anno dovrebbero contribuire ad allentare questa pressione. Detto ciò, non si possono ignorare le recenti tensioni geopolitiche legate al commercio globale, e le aziende con una forte esposizione al mercato statunitense potrebbero affrontare una certa volatilità nel breve periodo. Alcune aziende leader attive principalmente nei rispettivi mercati nazionali stanno capitalizzando su queste tendenze di lungo periodo, offrendo così agli investitori globali un’interessante opportunità di diversificazione rispetto all’economia statunitense.

A nostro parere, tra i paesi emergenti, l’India è il mercato che presenta la storia di crescita strutturale più solida. La sua classe media in espansione sta sostenendo l’aumento dei consumi interni, mentre i piani ambiziosi del governo per la spesa infrastrutturale continuano a alimentare lo slancio economico.

Dallo scorso settembre, invece, il cambio di tono del governo cinese ha rafforzato la nostra fiducia nel suo impegno a risolvere la crisi del mercato immobiliare e a sostenere la crescita del PIL. Sebbene il mercato abbia iniziato un processo di rivalutazione, riteniamo che i livelli attuali siano ancora piuttosto convenienti, e la prospettiva di stimoli fiscali e e al consumo ci rende sempre più ottimisti.

Il Brasile ha superato una tempesta perfetta nel 2024: l’incertezza politica legata alla legge di bilancio, la svalutazione della moneta e l’inflazione persistente hanno portato a diversi aumenti dei tassi di interesse. Riteniamo ora che le valutazioni possano risultare interessanti e prevediamo che i tagli dei tassi attesi entro fine anno—insieme al crescente interesse degli investitori in vista delle elezioni presidenziali del 2026—possano favorire un ritorno di capitali nel Paese.

La Grecia, pur essendo ancora classificata tra i mercati emergenti, rappresenta a nostro avviso una delle storie d’investimento più solide all’interno di questo universo. Stabilità politica, disciplina fiscale e investimenti sostenuti dall’Unione Europea stanno supportando la crescita del PIL su basi economiche profondamente ristrutturate. In particolare, spicca il settore bancario: le banche hanno iniziato solo di recente a distribuire l’eccesso di capitale accumulato durante la crisi del debito sovrano.

Foto di copertina creata con CopilotAI

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