Indice
Nonostante la volatilità dei mercati e i budget IT sotto pressione, la cybersecurity continua ad attrarre capitali, risultando il terzo tema per afflussi sugli ETF tematici da inizio anno, dietro solo a Difesa e AI.
Rahul Bhushan, Global Head of Index di ARK Invest Europe, evidenzia cinque motivi alla base dell’interesse crescente, tra cui la resilienza mostrata nelle fasi ribassiste, la forte attività di M&A e IPO e la spesa degli Stati sovrani in un contesto geopolitico complesso.

Introduzione
In un mercato segnato da volatilità, budget IT più rigidi e crescente incertezza geopolitica, la cybersecurity continua ad apparire ben posizionata: da inizio anno è il terzo tema per afflussi sugli ETF tematici (dopo Difesa e Intelligenza artificiale), forte della sua rara combinazione di resilienza, crescita strutturale e pricing power.
A nostro parere, sono in particolare cinque i motivi che spiegano perché la cybersicurezza sta attirando l’attenzione degli investitori in questo momento.
1. Una postura difensiva in un mercato volatile
I titoli legati alla cybersicurezza si stanno comportando più come utility che come tech ad alta volatilità—offrendo protezione durante le fasi di ribasso e mantenendo solidità quando altri titoli software cedono.
La spiegazione è semplice: le minacce informatiche non rallentano durante i crolli di mercato. Che questi salgano o scendano, le violazioni continuano e le aziende non possono permettersi di restare esposte. Questo rende la cybersicurezza una delle poche categorie sia anticicliche che a forte crescita.

2. Forte potere di determinazione dei prezzi
In un contesto in cui la maggior parte dei fornitori di software applica sconti per difendere la propria crescita, i provider di cybersicurezza stanno invece aumentando i prezzi — continuando comunque a mantenere la propria base clienti.
Questo pricing power riflette il passaggio del settore da un ambito “nice-to-have” a uno “mission-critical”. I prodotti di sicurezza sono diventati parte integrante dell’infrastruttura di base, e la complessità degli attacchi moderni porta molte aziende a mantenere sistemi sovrapposti, puntando sulla ridondanza. Gli investitori premiano questa difensività con valutazioni premium.

3. Diversificazione dalle Mag-7
A differenza di AI, cloud o servizi internet per i consumatori, la cybersicurezza non ha un leader di piattaforma dominante. Sebbene Microsoft e Google offrano soluzioni di sicurezza, non detengono un monopolio in questo settore.

Questo panorama frammentato richiede però un approccio d’investimento mirato. L’esposizione deve essere selezionata attivamente tra i fornitori specializzati, e non distribuita indiscriminatamente tra i colossi tecnologici. Per questo l’allocazione tematica e la focalizzazione sulla purezza dei ricavi diventano elementi fondamentali.
4. Forte attività di M&A e IPO
I mercati pubblici e privati stanno esprimendo la loro preferenza con il portafoglio. Negli ultimi 12 mesi, la cybersicurezza ha registrato una serie di IPO, round di finanziamento late-stage e acquisizioni di grande rilievo:
• Rubrik (NYSE: RBRK) è debuttata ad aprile 2024, raccogliendo 752 milioni di dollari. Il titolo è salito del 15% nel primo giorno, supportato da Microsoft
• Snyk, Cato Networks, Netskope e Optiv stanno tutte preparando IPO, con ricavi di centinaia di milioni e strategie di espansione globale
• Nella più grande operazione nel settore della cybersicurezza, Alphabet ha acquisito Wiz per 32 miliardi di dollari a marzo 2025, sottraendo una delle piattaforme di sicurezza cloud-native più promettenti dal percorso per l’IPO
Questo livello di attività non si osserva in altri settori software e sottolinea il valore strategico che il mercato attribuisce all’infrastruttura di cybersicurezza in un mondo AI-native e cloud-first.
5. La spinta degli Stati sovrani
Gli attacchi informatici a livello statale stanno spingendo i governi a rivedere la difesa digitale, non più solo come voce di bilancio, ma come infrastruttura nazionale. In questo contesto, la cybersicurezza diventa un imperativo sovrano.
La spesa in questo senso non solo aumenta, ma accelera. E poiché gli acquirenti del settore pubblico sono meno sensibili al prezzo e orientati al lungo termine, offrono un livello di domanda strutturale per il settore.

Conclusione
La cybersicurezza beneficia di una convergenza di fattori raramente vista nella tecnologia: resilienza dei ricavi ricorrenti, potere di determinazione dei prezzi nonostante un contesto di limitazione della spesa, concorrenza frammentata e, sempre più, la validazione attraverso IPO e operazioni di M&A da miliardi di dollari.
Non è solo un segmento del software che funziona: sta diventando lo strato infrastrutturale della vita digitale, con Wall Street e Big Tech che competono aggressivamente per esporsi a questo mondo. Per gli investitori, questo rende la cybersicurezza qualcosa di più che un tema difensivo: è un’allocazione strutturale che sta silenziosamente assumendo un ruolo centrale nell’economia digitale.
Foto di copertina da Pexels di tima-miroshnichenko-5380664
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