Nonostante le difficoltà recenti sul fronte del prezzo e i rischi provenienti dalle tensioni commerciali, quello dell’uranio e del nucleare resta un megatrend con fondamenta solide, sospinto da un crescente numero di iniziative pubbliche e private che stanno rilanciando il ruolo dell’atomo nel mix energetico globale.
Di seguito Roberta Caselli di Global X fa il punto sugli ultimi sviluppi, sottolineando alcuni recenti novità che rafforzano il caso di investimento dell’uranio anche in un momento di forte volatilità.

Una convergenza globale di iniziative dei giganti tech, politiche statali e innovazioni nei piccoli reattori modulari (SMR) sta ridefinendo la narrativa sull’uranio, nonostante persistano alcuni venti contrari nel breve termine. In Nord America, l’indecisione delle utility statunitensi in materia di acquisti, provocata dalle tensioni commerciali e dall’incertezza sui potenziali dazi sull’uranio, sta effettivamente frenando l’attività. L’ordine esecutivo del Presidente Trump per incrementare la produzione nazionale di uranio mira a risolvere la vulnerabilità dell’approvvigionamento, ma potrebbe complicare ulteriormente le aspettative del mercato nel breve termine.
Anche alcuni sviluppi del settore tecnologico hanno destato preoccupazioni, in particolare la notizia della cancellazione di progetti di data center da parte di Microsoft in diversi Paesi, tra cui Stati Uniti e Regno Unito, che ha sollevato dubbi sulla domanda proveniente dai grandi centri dati.
Tuttavia, nel complesso, il mercato dell’uranio continua ad apparire trainato da un allineamento politico di lungo termine e dal sostegno di capitali sia pubblici che privati. Proprio sul fronte tech, l’impegno di Google, Amazon e Meta per triplicare la capacità nucleare globale entro il 2050 è un segnale di crescente allineamento tra ambizione tecnologica e politica energetica. Questa iniziativa guidata dalle aziende sottolinea una trasformazione in atto, in cui capitali privati e interessi strategici sono sempre più legati al futuro dell’energia nucleare.
In Asia, il programma nucleare cinese avanza spedito. A Hainan, il successo del collaudo della pompa primaria per il progetto dimostrativo del reattore modulare ACP100 ha segnato un progresso tangibile nella tabella di marcia della Cina per gli SMR. Nel frattempo, l’India sembra prepararsi a una più ampia apertura del settore nucleare attraverso la discussione di emendamenti sia alla legge sull’energia atomica che alla legge sulla responsabilità civile per i danni nucleari, che potrebbero facilitare la partecipazione del settore privato alle infrastrutture nucleari indiane.
Anche il Canada ha fatto passi importanti. L’approvazione da parte della Ontario Power Generation per la costruzione dell’SMR BWRX-300 rafforza l’impegno canadese per la realizzazione di un impianto unico nel suo genere. Negli Stati Uniti, le iniziative di ricerca si moltiplicano. La partnership di NANO Nuclear Energy Inc con l’Università dell’Illinois Urbana-Champaign per la realizzazione del microreattore modulare KRONOS potrebbe essere un esempio di commercializzazione di microreattori sviluppati in ambienti istituzionali e università.
Nonostante la volatilità a breve termine, quindi, lo slancio a favore dell’energia nucleare continua a crescere, con i responsabili politici, le imprese e gli istituti di ricerca che si stanno mobilitando per dare al nucleare un ruolo centrale nella strategia di sicurezza energetica e nella decarbonizzazione.
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