Come anticipato qualche settimana fa (qui), HANetf quota su Borsa Italiana l’ETF sulle società minerarie di uranio. Si tratta di Sprott Uranium Miners UCITS ETF (ticker: U3O8 – Isin: IE0005YK6564), che punta a beneficiare del potenziale di crescita dell’energia nucleare e della domanda di uranio.

L’Etf, che ha un TER dello 0,85%, comprende società coinvolte nel settore dell’estrazione, ricerca, sviluppo e produzione dell’uranio, ma anche realtà che detengono uranio fisico, royalty o altre attività non minerarie connesse.

U3O8 replica l’indice North Shore Sprott Uranium Miners che gestisce un ETF sul metallo pesante quotato negli Stati Uniti, con circa 1,5 miliardi di dollari di masse in gestione e un trust sull’uranio fisico con oltre 3 miliardi di dollari di AuM.

L’incremento dell’uso dell’energia nucleare può significare una dilatazione della domanda di uranio, e, di conseguenza, un aumento dei prezzi dell’uranio che miglioreranno la redditività delle società di estrazione dell’uranio, con un consequenziale potenziale apprezzamento dei prezzi delle azioni.

Hector McNeil, co-CEO e co-Founder of HANetf ha spiegato: “La doppia crisi, cambiamento climatico e invasione russa dell’Ucraina, mettono in luce il disperato bisogno delle nazioni europee di diversificare il loro approvvigionamento energetico. Abbiamo visto impegni coraggiosi da parte del governo per limitare l’aumento della temperatura globale a 1,5° C, ma questo richiederà una rivoluzione nel modo in cui generiamo la nostra energia. Mentre l’eolico e il solare hanno fatto passi da gigante e saranno parti fondamentali della futura generazione di elettricità, molti Paesi vedono l’energia nucleare come una soluzione alternativa possibile”.