La corsa tecnologica dell’Africa è stupefacente ed è trainata dalla mobile internet. Si parla poco di Africa, tranne che per gli sbarchi dei migranti o le tensioni in Libia, ma questo continente formato da 54 nazioni è in veloce sviluppo sociale, economico e tecnologico. Dal mio punto di vista, è giunto il momento di guardare all’Africa e alle sue opportunità di investimento.

Noi ne abbiamo parlato in molte pagine del libro “Investire nei megatrend del futuro” perché sono proprio i megatrend demografici, tecnologici e ambientali che stanno guidando la riscossa dell’Africa.

Demografia e Africa

Come scriviamo nel libro, entro il 2050 il mondo sarà abitato da 9,7 miliardi di persone e l’incremento arriverà proprio dalle 47 nazioni oggi meno sviluppate, che cresceranno più velocemente delle altre. Metà dei nascituri sarà concentrato in nove paesi: oltre agli Stati Uniti, India, Indonesia e Pakistan in Asia; Egitto, Congo, Etiopia, Nigeria e Tanzania in Africa.

Inoltre, nei prossimi decenni la Cina invecchierà rapidamente per effetto della politica del figlio unico mentre l’Africa, che conta 1,3 miliardi di abitanti, raddoppierà la popolazione entro il 2050 continuando a crescere fino al 2100 quando ospiterà 4,4 miliardi di abitanti, in gran parte giovani. Per fare un confronto, l’Italia avrà solo 40 milioni di abitanti, gran parte dei quali anziani.

Già questa previsione dovrebbe farci capire che investire nell’Africa e nello sviluppo della sua classe media non sarebbe tanto azzardato per i decenni a venire.

La Via della Seta passa anche dall’Africa

Avrete sentito parlare della Nuova Via della Seta Cinese. Il progetto, noto con i nomi One Belt One Road (OBOR) e Belt & Road Initiative (BRI) riprende l’antica Via della Seta creata dalla dinastia Han tra il 207 A.C. e il 220 D.C. con lo scopo di creare un’area economica che comprenda 68 nazioni asiatiche, europee, arabe e africane interconnesse da una fitta rete di corridoi ferroviari ad alta velocità, autostrade, rotte marittime, oleodotti, gasdotti e infrastrutture logistiche.

Probabilmente non avrete sentito parlare (se non nel nostro libro) della Digital Silk Road. Oltre alle rotte terrestri e marittime che sono la parte visibile della Nuova Via della Seta dobbiamo anche considerare la la sua parte digitale. In un convegno a cui ho partecipato di recente hanno mostrato questa grafica, che spiega come (grazie anche agli sforzi di China Mobile) l’Africa sia sempre meglio interconnessa mediante cavi sottomarini per il trasporto dei dati.

Fonte: Connecting Africa – Connecting the Next Billion Symposium

Se aguzzate la vista vedete parole come 4G e 5G oltre che “fixed broadband” ovvero fibra ottica, in arrivo per centinaia di milioni di utenti. Ovviamente le megalopoli e gli Stati costieri sono quelli raggiunti per primi, ma in tutta l’Africa si stanno costruendo reti dati terrestri come si vede in questa grafica.

Fonte: Connecting Africa – Connecting the Next Billion Symposium

le linee in giallo sono le reti già operative. Dove non arriva la fibra o le reti terrestri arriveranno presto i satelliti a coprire tutto il territorio africano. Tra questi ci saranno i satelliti Starlink di Elon Musk. Quindi la New Space Economy (se non sapete cosa è andate a vedere questi articoli del sito) sta arrivando in Africa.

Africa e Telefonia mobile

Tralasciando molti altri temi dello sviluppo dell’Africa (inurbamento, infrastrutture, presenza cinese, ecc.) di cui parliamo nel nostro libro sui megatrend, voglio focalizzare la vostra attenzione sulla tecnologia digitale supportata dalla telefonia mobile.

Lo sapevate che molte nazioni africane sono all’avanguardia nei pagamenti digitali? E il sistema più comodo per pagare è dalla app dello smartphone. Questo grazie alla diffusione dei cellulari nel continente, come si vede in questa grafica mostrato in un altro convegno a cui ho partecipato.

Fonte: Statista – Digital Economy Africa – mobile money explosion across the continent

Il convegno sulla “Mobile Explosion” africana organizzato dal sito Statista.com mi ha aperto gli occhi su un fenomeno che da noi è ai primi passi mentre in Africa è ormai consuetudine: i pagamenti digitali!

E’ ovvio. In una continente dove l’accesso alle banche è ancora cosa rara per gran parte della popolazione e tenere soldi in tasca è pericoloso, la soluzione delle app di pagamento mobile risulta la più facile, economica e vantaggiosa. Ed ecco la crescita in soli 15 anni dei sistemi di pagamento mobili nel mondo e in Africa sub-sahariana.

Fonte: Statista – Digital Economy Africa – mobile money explosion across the continent

Il problema è che ancora oggi il costo dei dati si paga molto caro in Africa! Vi ricordate quanto ci costava il cellullare fino a pochi anni fa? Oggi il Gigabyte costa pochi centesimi di euro in Italia mentre in Africa raggiunge anche i 20 dollari a seconda della nazione di cui si parla, come vediamo nella grafica qui sotto!

Fonte: Connecting Africa – Connecting the Next Billion Symposium

Conclusioni

In questo articolo abbiamo focalizzato l’attenzione sui “dati”. Ma la crescita dell’Africa in tutti i settori e la velocità con cui cresce è stupefacente e soprattutto è interessante per l’investitore. Ci sono ancora pochi strumenti per investire ma sono sicuro che nei prossimi anni gli emittenti inizieranno a lanciare prodotti gestiti su questo Continente.

Noi abbiamo spesso anticipato di molti anni le grandi case di investimento (il mio libro sugli investimenti in robotica e AI è uscito nel 2015, quando nessun emittente aveva uno straccio di ETF o fondo sul tema) e sono sicuro che anche questa volta ci stiamo azzeccando.

Continueremo a parlare di Africa e della sua evoluzione demografica, tecnologica e sociale in questo sito. Seguiteci!

Di Andrea Forni

Co-founder di questo sito. È autore e coautore di libri e analisi sui temi dell'economia, della finanza e dei megatrend oltre a centinaia di articoli pubblicati dal 1989 a oggi da primarie riviste, quotidiani e siti tra i quali: Borsa & Finanza, Advisor, Trader's Magazine, Bollettino Associazione Banche Popolari, Sf Rivista di Sistemi Finanziari, Parabancaria, ITForum News. E' iscritto all'OCF (Organismo dei Consulenti Finanziari) e detiene la certificazione internazionale IFTA CFTe.