“Parlando con i miei clienti, tutti professionisti della finanza, cui offro conferenze sui temi dei megatrend ho capito che il loro problema comune è vendere prodotti di risparmio gestito su temi dei megatrend che sono molto complessi e spesso lontani dalla quotidianità del risparmiatore medio, come quelli che sono stati portati all’attenzione in questo convegno”. Lo spiega Andrea Forni, esperto di scenari di investimento in trend del futuro nel corso del 1° Forum sui Megatrend organizzato da Advisor in collaborazione con Investire nei Megatrend.

Il ruolo di Andrea Forni come “Storyteller dei megatrend”

Qui è possibile rivedere l’intera giornata.

Oggi il consulente deve affiancare alla professionalità in campo finanziario la capacità di raccontare al suo cliente il mondo attuale e quello del futuro. Un mondo sempre più complesso, mutevole, connesso e tecnologico dove la geopolitica si intreccia con i nuovi paradigmi economici, con la transizione energetica, i problemi demografici e il cambiamento climatico.

Sapere fare storytelling basato su fatti, dati, notizie e aneddoti è fondamentale per informare e “formare” i propri clienti su investimenti che si riveleranno vincenti in un arco temporale di medio/lungo periodo, come quelli legati ai temi dei megatrend demografici, tecnologi, ambientali.

L’arte della narrazione dei megatrend deve quindi entrare nel bagaglio del consulente finanziario.

Il Pianeta Terra è un’astronave e noi l’equipaggio

Andrea Forni ha iniziato la conferenza raccontando di come il nostro mondo sia stato paragonato da Samantha Cristoforetti a una astronave lanciata nello spazio, di cui noi siamo l’equipaggio. E questa astronave ci tiene al riparo dai rischi del viaggio cosmico dandoci nutrimento e tutto quello che ci serve per viverci sopra. Ma noi così sfruttiamo le risorse (che non sono infinite) e inquiniamo.

I fattori dello sviluppo umano – Fonte: presentazione di Andrea Forni

Proprio come gettare una bottiglietta di plastica dopo l’uso. E qui Andrea ha spiegato lo scenario che sta dietro agli oggetti di plastica, ben 168 milioni di tonnellate all’anno di cui il 70% è usa e getta. E per fare la plastica serve il petrolio e il gas che oggi troviamo negli immensi giacimenti sommersi nell’Artico.

La corsa all’Artico tra giacimenti e geopolitica 

Perché il Mare Glaciale Artico non è solo la foto del povero orso aggrappato al moncone di iceberg. Grazie al Climate Change è molto di più! Si è aperta la Rotta del Mare del Nord che favorisce l’economia russa e sotto i ghiacci perenni sono nascosti enormi giacimenti di idrocarburi e minerali. Tanto che l’Artico è diventato uno dei posti più militarizzati del mondo e aziende petrolifere e minerarie, che sanno operare in contesti molto difficili e pericolosi sono pronte per sfruttarne il sottosuolo.

Piattaforma di trivellazione russa nell’Artico – Fonte: presentazione di Andrea Forni

E Forni è pronto a scommettere che l’Artico sarà una la palestra per poi andare a trivellare la Luna e gli asteroidi in cerca di quei 34 minerali che servono alla transizione energetica. Minerali che oggi stanno ridisegnando la geopolitica globale con le nazioni produttrici di Oil che lasceranno il posto alle poche nazioni che hanno giacimenti di coltan, berillio, rame e litio come quelle africane. 

L’Africa. La scommessa personale di Andrea Forni

Nazioni che stanno emergendo come nuovi fornitori di queste materie indispensabili per la Green Economy, ma che sono già colonizzate dalla Cina, che senza sparare un colpo dal 1959 sta creando il suo impero di paesi amici e fratelli che oggi si è concretizzato nella Belt & Road Initiative tra Asia, Europa e Africa.

Demografia e classe media emergente africana – Fonte: presentazione di Andrea Forni

Già proprio l’Africa, continente in rapido sviluppo con una popolazione in forte crescita grazie al miglioramento della sanità e delle cure mediche (si pensi al nuovo vaccino antimalarico) e dove il salto alle tecnologie 5G portate dalle stesse aziende cinesi e ostacolate in Europa sta permettendo la digitalizzazione spinta delle megalopoli africane e l’adozione di soluzioni tecnologiche innovative come i pagamenti digitali su smartphone e il trasporto con droni autonomi a lunga distanza.   

I temi non-ESG non sono “taboo”. Parlatene!

Forni nel suo intervento ha toccato temi che oggi sono osteggiati perché considerati non-ESG: come le armi e gli idrocarburi. Ma sapere fare storytelling sui megatrend necessita di sapere parlare anche i temi giudicati “controversi”.

Perché è innegabile che una demografia a favore di una larga classe media di giovani in Paesi un tempo sottosviluppati stimola i consumi anche di quelli che chiamiamo vizi: alcool, gioco d’azzardo, sesso, cannabis. E’ innegabile che per difendere rotte e giacimenti in Artico tutti i Paesi che ci si affacciano stanno procedendo a militarizzare quelle coste, così come l’Africa essendo strategica sta iniziando a ospitare basi militari cinesi (come quella di Gibuti) che servono sia a difendere gli interessi del Dragone sia a dare un segnale agli USA e alla sua coalizione pronta a scendere in mare aperto a difesa di Taiwan.

Ruolo dell’Africa e espansionismo cinese – Fonte: presentazione di Andrea Forni

Conclusioni

Concludendo Andrea Forni ha spiegato come creare “storie” appassionanti per l’investitore con un mix di notizie, dati puntuali e fatti e aneddoti. In altre parole, costruire uno storytelling non banale, ma quanto più accurato e attuale possibile, permette di fare capire le cose e rompere quelle diffidenze iniziali su temi difficili e controversi come possono sembrare i megatrend.