L’industria globale dei veicoli elettrici (EV) ha superato i 10 milioni di veicoli consegnati a partire dal Q1 2020, registrando un tasso di crescita in costante aumento.

“Se è difficile prevedere quale produttore di veicoli elettrici guiderà il settore nel lungo termine, va detto che molti stanno scommettendo sul nome noto di Tesla in questo momento” commenta Simone Di Biase, Head of Relationship Management BG SAXO.

“Di conseguenza quello che pare certo è che l’implementazione della tecnologia aumenterà come anche la necessità di input per la costruzione di veicoli elettrici e l’ecosistema che supporta i veicoli elettrici. Pertanto abbiamo una view positiva riguardo ai metalli industriali come nichel, litio e rame legati alla produzione e sulle reti di ricarica dei veicoli elettrici oltre che sul riciclaggio delle batterie”.

“Abbiamo visto di recente il valore percepito delle reti di ricarica EV quando case automobilistiche come GM e Ford hanno adottato il design di ricarica di Tesla. Si potrebbe erroneamente pensare che queste mosse sarebbero la fine di altre reti di ricarica EV, ma non è quello che abbiamo osservato sul mercato. Il risultato è piuttosto che l’industria si sta muovendo verso uno standard, ma ci saranno molti fornitori nel settore delle reti di ricarica EV. Il nostro pensiero è che i requisiti di capitale per i caricabatterie sono piuttosto elevati e, man mano che la concorrenza dei veicoli elettrici aumenta e altre reti di ricarica EV crescono, Tesla ridurrà lentamente il tasso di spesa in conto capitale per i caricabatterie.

Il motivo per cui le reti di ricarica EV sono interessanti è che diventeranno i futuri “oleodotti” nell’elettrificazione e genereranno rendimenti interessanti purché, proprio come gli oleodotti e le ferrovie, più stazioni di ricarica non sono vicine l’una all’altra. Questa circostanza conferma che anche l’economia di scala aumenterà nel tempo e prevediamo anche che ci saranno solo poche società di ricarica EV che controlleranno l’intero mercato. Già oggi, diverse società di ricarica EV sono redditizie o vicine a diventarlo. Questa è un’altra caratteristica interessante. È un settore in rapida crescita e con redditività positiva”.

Ma se per le case automobilistiche si sta aprendo un enorme mercato, per i consumatori non è tutto rose e fiori. Come rivela uno studio di FederCarrozzieri, l’associazione delle autocarrozzerie italiane.

“I costi di riparazione delle auto elettriche sono in media più elevati tra il +18% e il +30% rispetto alle auto a motore termico” spiegano, commentando i dati sui costi delle e-car in Italia.

“Le auto elettriche, appena entrano in una carrozzeria, devono essere messe in sicurezza, e per fare questo occorre vi sia almeno un addetto abilitato con patentino Pes-Pav” spiega Davide Galli, presidente di Federcarrozzieri.

“Procedura che inevitabilmente comporta spese maggiori per gli operatori e quindi per gli automobilisti. Poi c’è l’elettronica particolare che caratterizza tali vetture e che determina attività più lunghe (e costose) per smontaggio, rimontaggio, sostituzione, programmazione, ricalibrazione, ecc. Basti pesare che per alcune auto elettriche di nuova generazione si registra un 60% di elettronica in più rispetto alle vetture tradizionali”.

La carrozzerie devono quindi evolversi e aggiornarsi continuamente per far fronte al cambiamento del mercato, ricorrendo a personale sempre più specializzato e a strumentazione sempre più complessa, con un incremento non indifferente dei costi a loro carico che determina, di conseguenza, un aumento esponenziale dei costi di riparazione delle autovetture. Chiediamo al Governo di intervenire per tutelare la categoria degli autocarrozzieri, anche attraverso interventi mirati tesi a combattere illegalità, abusivismo, e attività improvvisate che, specie sulle auto elettriche, eseguono lavori “low cost” non a regola d’arte che mettono a rischio la sicurezza stradale e l’incolumità degli automobilisti”.

Secondo gli esperti americani il riciclaggio delle batteria è la Next Big Thing. “Questo perché c’è la convinzione che l’adozione dei veicoli elettrici avverrà a un ritmo vertiginoso e i minerali saranno sempre meno in futuro – commentaDi Biase – Di conseguenza, il riciclaggio delle vecchie batterie sarà fondamentale per mantenere bassi i prezzi delle batterie e anche una necessità per l’ambiente in quanto le batterie sono piuttosto tossiche.

Le prospettive di crescita futura del riciclaggio delle batterie sono così buone che uno dei maggiori attori nel settore del riciclaggio globale, Umicore, ha costruito la sua intera strategia 2030, chiamata RISE, attorno al suo gruppo di business Battery Recycling Solutions. Circa il 75% delle sue spese in conto capitale nel periodo 2022-2026 sarà dedicato ai materiali delle batterie, al riciclaggio delle batterie e alle celle a combustibile, con il riciclaggio delle batterie che sarà l’attività di crescita più significativa. Umicore ha già annunciato un significativo aumento delle sue attività di riciclaggio delle batterie in Europa con un impianto di riciclaggio delle batterie da 150.000 tonnellate che diventerà il più grande al mondo.

Su Umicore, però, ci sono anche timori secondo cui la crescita nel settore dei materiali per batterie potrebbe non essere in grado di compensare la debolezza degli altri comparti, ed in particolare quello del riciclo di materiali che deve fare i conti con un calo dei prezzi delle materie prime che potrebbe impattare i margini. La più grande scommessa sul riciclaggio delle batterie è rappresentato, inoltre, dalla società statunitense Li-Cycle. Su questa società gli investitori stanno scommettendo sulle batterie agli ioni di litio come tecnologia vincente a lungo termine, o almeno che Li-Cycle possa cambiare la sua attività di riciclaggio rapidamente”.