Le tecnologie green che ci accompagneranno verso la transizione energetica rappresentano ormai un megatrend, che può essere approcciato attraverso più asset class. Craig Mackenzie, Head of Multi asset sustainability, abrdn, spiega in questo suo intervento come fare.

L’investimento nelle forniture energetiche e nelle infrastrutture necessarie per conseguire zero emissioni nette di carbonio entro la metà del secolo è stimato in un massimo di USD 5.800 miliardi l’anno. Per questo oggi investitori e governi indirizzano capitali verso le tecnologie green e si assiste a un moltiplicarsi di start-up e aziende che producono tecnologie e servizi cruciali per il raggiungimento dello zero-netto.

Un contesto che attraverso un approccio multi-asset sostenibile può consentire l’accesso a tecnologie innovative, diversificando tra aree geografiche, settori e asset class, e ottenendo esposizione a un’ampia gamma di tecnologie green, mitigando contemporaneamente parte dei rischi inerenti a questo spazio d’investimento relativamente nuovo.

Inoltre per evitare o alleviare gli effetti dannosi del cambiamento climatico, dobbiamo sostituire le tecnologie ad alto impatto di carbonio con alternative a impatto basso o zero. Si tratta delle cosiddette soluzioni climatiche che comprendono: energie rinnovabili, trasporto tramite veicoli elettrici (VE), efficienza energetica, tecnologie industriali a basse emissioni di carbonio e soluzioni ecologiche quali agricoltura sostenibile ed economia circolare.

Adottando un approccio multi-asset è possibile trarre vantaggio da uno spettro più ampio di opportunità d’investimento nelle soluzioni climatiche nonché dalla diversificazione, che aiuta a gestire i rischi.

Evoluzione dei Veicoli Elettrici

Nel caso dei veicoli elettrici (VE), quella che un tempo era una tecnologia di nicchia ora fa decisamente parte del mainstream. Di fatto, il 17% delle auto vendute lo scorso anno nel Regno Unito erano BEV2 (Veicoli Elettrici a Batteria), mentre in Norvegia si è arrivati al 79%3.

Con i motori a combustione interna tradizionali destinati a sparire nei prossimi 15 anni, il passaggio ai veicoli elettrici nonché ad altri veicoli alimentati a idrogeno verde può solo accelerare. Tuttavia, a nostro parere, la tecnologia delle batterie è quella che si sta dimostrando più interessante per gli investitori. Efficienza, costi, densità energetica e riciclabilità sono tutti aspetti di grande importanza. In un futuro non molto lontano, potremmo osservare VE in commercio con un’autonomia di oltre mille chilometri e batterie con una durata di un milione di chilometri che richiedono solo 15 minuti per ricaricarsi.

Il carbon capture è allettante per gli investitori?

Un’area che potrebbe attrarre investimenti nei prossimi decenni è quella della cattura e del sequestro diretti del carbonio. Un’azienda leader del settore, Climeworks, ha realizzato lo stabilimento Orca in Islanda. Esso cattura e sequestra permanentemente 4.000 tonnellate di carbonio all’anno sotto forma di roccia nel terreno e l’azienda sta costruendo un secondo stabilimento in grado di catturarne 36.000 tonnellate.Sebbene questo sia di certo un buon inizio, gli esseri umani nel 2021 hanno generato 52,8 gigatoni di CO2 equivalente, il che significa che un numero molto maggiore di attori dovrà popolare questo spazio nell’immediato futuro.

Idrogeno – non più un gas incolore

L’idrogeno verde, che può essere prodotto da fonti rinnovabili, è uno dei settori più interessanti, ma è molto più costoso da produrre rispetto all’idrogeno da gas naturale (idrogeno blu). L’energia rinnovabile più economica, miglioramenti nell’elettrolisi ed economie di scala potrebbero ridurne il prezzo a un livello che consentirebbe all’idrogeno verde di essere una fonte praticabile di energia per la produzione dell’acciaio e del calcestruzzo, nonché di svolgere un ruolo fondamentale nei trasporti. Sebbene rimanga un’area di ricerca promettente, al momento rappresenta uno dei settori più speculativi.

Agricoltura e allevamenti

Il settore degli allevamenti di bestiame è responsabile del 14,5% delle emissioni di gas serra, con i bovini che contribuiscono alla maggioranza di tali emissioni. Vi sono diversi modi per ridurre la nostra dipendenza dal bestiame, come consumare alternative vegetali o persino modificare geneticamente il mangime o gli animali stessi, ma si tratta di un’area che difficilmente può entusiasmare gli investitori. Le soluzioni più semplici per risolvere i problemi associati ad allevamento e agricoltura consistono nel ridurre il consumo di carne e nel cercare modalità sostenibili per alimentare i macchinari agricoli.

L’opzione nucleare

È probabile che l’energia nucleare debba svolgere un ruolo essenziale nella produzione dell’energia, se il mondo intende raggiungere lo zero-netto entro il 2050. Le persone sono giustamente preoccupate circa la sicurezza e l’impatto ambientale dell’energia nucleare, ma essa viene sempre più considerata come energia pulita e in futuro è indubbiamente destinata ad attirare investimenti. Le tecnologie dei mini-reattori modulari sono molto più flessibili in termini di siti e costano meno dei reattori di dimensioni regolari. Tuttavia, devono ancora dare prova di tenuta sotto il profilo dell’impatto ambientale e della sicurezza.

Considerazioni finali

Il fulcro della lotta contro il riscaldamento globale è costituito dalle aziende che producono tecnologie e servizi cruciali per il raggiungimento dello zero-netto.

Un approccio multi-asset può consentire l’accesso a tecnologie innovative. Può inoltre dare l’opportunità ai clienti di diversificare tra aree geografiche, settori e asset class, ottenendo esposizione a un’ampia gamma di tecnologie green e mitigando parte dei rischi inerenti a questo spazio d’investimento relativamente nuovo.