L’importanza della crisi del settore bancario ci spinge a ospitare sul sito il commento sulla situazione di Saira Malik, CFA, Chief Investment Officer di Nuveen, società globale di investment management.

Saira Malik – Fonte: Nuveen

Le pressioni sul settore bancario Usa potrebbero dimostrarsi persistenti 

Il fallimento di Silicon Valley Bank ha innescato una generale volatilità sul mercato, in particolare tra le banche regionali, anche se SVB è una banca di nicchia focalizzata sul venture capital e non è rappresentativa del settore bancario in generale. Anche se i depositanti delle banche dovrebbero essere protetti dalle azioni dei politici, azionisti e obbligazionisti delle banche potrebbero dover affrontare ulteriori pressioni al ribasso, soprattutto perché l’aumento dei tassi di interesse agisce da ostacolo per il sistema bancario.

Più alti più a lungo… o i tassi bassi sono semplicemente finiti? 

L’ambiente di tassi ultra-bassi a cui gli investitori si sono abituati sembra stia per finire. Ma un’occhiata al tasso effettivo dei Fed Funds suggerisce che non stiamo rischiando di uscire da un periodo di normalità, ma piuttosto da un periodo di irregolarità. Da quando la Fed ha iniziato ad abbassare i tassi durante la crisi finanziaria globale nel luglio 2008 fino all’inizio dell’attuale ciclo di rialzo dei tassi nel marzo 2022, il rendimento medio di un deposito overnight tra istituti di credito è stato di appena lo 0,7%. Nel mezzo secolo che ha preceduto la crisi finanziaria globale, il tasso medio era del 5,7%.

Recency bias 

E’ il termine che descrive la tendenza a ipotizzare che l’attuale stato di cose continuerà indefinitamente. Di fronte alla potenziale fine di un’era di denaro facile, gli investitori prudenti dovrebbero essere pronti a modificare la costruzione del loro portafoglio rispetto a ciò che ha funzionato nell’ultimo decennio. Persino la tradizionale ripartizione idealizzata 60/40 tra azioni e reddito fisso è sotto esame, poiché le correlazioni tra le due asset class sono aumentate in modo significativo. Piuttosto che temere il cambiamento, gli investitori medi dovrebbero considerare in che modo possono trarre vantaggio dal fatto che asset class che un tempo erano off-limits per alcuni sono ora più accessibili.

Conseguenze sul portafoglio

Tassi di interesse più alti e più a lungo sono un fattore importante nella costruzione del portafoglio. Secondo Moody’s Investor Service, l’inflazione potrebbe superare il 3% annualizzato nei prossimi cinque anni. Le azioni e le obbligazioni hanno registrato rendimenti negativi in un simile contesto. Ciò non rende l’investimento nei mercati pubblici poco interessante, ma richiede una maggiore selettività.

All’interno dell’azionario, questo contesto favorisce i settori che storicamente hanno prosperato durante i periodi di maggiore inflazione, tra cui i settori industriali e dei materiali che beneficiano dell’aumento dei prezzi delle materie prime.

Storicamente, le materie prime hanno reso quasi il 2% ogni trimestre quando l’inflazione annuale è stata superiore al 3%. Per quanto riguarda il reddito fisso, per ottenere un rendimento reale, al netto dell’inflazione, all’interno di un portafoglio sarà probabilmente necessario investire in più settori come i prestiti senior e l’high yield. Le obbligazioni societarie ad alto rendimento possono offrire un interessante rendimento totale (il tasso privo di rischio più uno spread per l’assunzione del rischio di credito). I prestiti senior offrono agli investitori un rendimento a tasso variabile che può proteggere il portafoglio da ulteriori aumenti dei tassi.

Tra gli alternativi, gli immobili privati e i terreni agricoli hanno ottenuto buoni risultati nei periodi di maggiore inflazione. Grazie ai contratti di locazione a lungo termine, gli investimenti in terreni agricoli tendono a mantenere il loro valore in termini reali e a fornire stabilità di reddito.

Foto di copertina di Expect Best: https://www.pexels.com/it-it/foto/edifici-con-finestre-di-vetro-351264/


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