Le quote sulle emissioni di carbonio (Carbon Allowances) sono tra gli investimenti oggi più redditizi. Ma paradossalmente sono poco o nulla conosciuti dagli investitori privati.

Un’interessante conferenza organizzata settimana scorsa della casa di gestione KraneShares ne ha spiegato i motivi e ha presentato il suo KraneShares Global Carbon ETF dedicato a questo mercato particolare.

Cosa sono le Carbon Allowances

Premesso che nel mondo ci sono tre principali mercati per lo scambio di quote di emissione (uno in Cina, uno negli Stati Uniti e uno in Europa) prendiamo la definizione data dalla Unione Europea per il suo sistema di scambio UE ETS, istituito nel 2005, che è il primo sistema internazionale di scambio di quote di emissione al mondo.

I tre principali mercati di scambio – Fonte: KraneShares

ll sistema EU ETS è una pietra angolare della politica dell’UE per contrastare i cambiamenti climatici e rappresenta uno strumento fondamentale per ridurre in maniera economicamente efficiente le emissioni di gas a effetto serra. È il primo mercato mondiale della CO2 e continua a essere il più esteso.

Il sistema ETS UE opera secondo il principio della limitazione e dello scambio delle emissioni. Viene fissato un tetto alla quantità totale di alcuni gas serra che possono essere emessi dagli impianti che rientrano nel sistema. Il tetto si riduce nel tempo di modo che le emissioni totali diminuiscono.

Entro questo limite, gli impianti acquistano o ricevono quote di emissione che, se necessario, possono scambiare. La limitazione del numero totale garantisce che le quote disponibili abbiano un valore.

Il mercato di scambio

La vendita all’asta è il metodo standard di assegnazione delle quote nell’ambito del sistema di scambio di quote di emissione EU ETS. Ciò significa che le imprese devono acquistare una percentuale crescente delle quote di emissione tramite aste.

Esistono due piattaforme d’asta:

  • la European Energy Exchange (EEX), a Lipsia, è la piattaforma comune per la grande maggioranza dei paesi che partecipano all’EU ETS l’EEX funge anche da piattaforma d’asta della Germania.
  • La seconda piattaforma è ICE Futures Europe (ICE), a Londra, che funge da piattaforma per il Regno Unito.

La vendita all’asta è il metodo di assegnazione più trasparente e mette in pratica il principio “chi inquina paga”. Nel 2013, oltre il 40 % delle quote di emissione è stato messo all’asta. Nel periodo 2013-2020 la percentuale messa all’asta sarà più elevata, e si stima che arrivi fino alla metà delle quote.

La crescita del mercato del Carbon Allowance

Nella presentazione è stata mostrata la curva dei rendimenti del mercato delle Carbon Allowances rispetto agli asset tradizionali (Equity, Bond, Commodity e Real Estate) dal 2014 a oggi.

Come si vede nella grafica qui sotto investire in questo particolare asset (che viene definito una “commodity” a tutti gli effetti) ha garantito un rendimento annualizzato del 23% dal 2014 a oggi, contro il 13% del S&P500 e il 3,20% dei Bond. Lo scotto da pagare è una volatilità annualizzata molto elevata.

Rendimento di vari asset – Fonte: Kraneshares

Le previsioni per il futuro

Vedendo la tabella precedente possiamo dire che gli investimenti in Carbon Allowance sono finora stati molto promettenti. Lo saranno anche in futuro?

Secondo IHS Markit, al 31 dicembre 2020 il prezzo globale del carbonio era di 24,05 dollari per tonnellata di CO2. Si stima che i prezzi delle quote di carbonio debbano raggiungere una range di prezzo tra 50 e 100 dollari per tonnellata di CO2 per raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni dell’Accordo di Parigi del 2030.

Inoltre, l’inasprimento della regolamentazione delle emissioni potrà essere un catalizzatore per la performance del mercato globale delle quote di carbonio nei prossimi anni.

Conclusioni

Oggi l’investitore che abbia interesse in questo mercato può solo operare con i contratti futures oppure acquistando quote dell’ETF di KraneShares. A mio avviso, l’interesse per questa “commodity” potrà solo aumentare nei prossimi anni e quindi sarà probabile vedere la comparsa di altri strumenti finanziari facilmente acquistabili dai privati.

In ottica di diversificazione del rischio di portafoglio le Carbon Allowances hanno correlazione nulla o quasi con tutte le altre asset class e quindi possono essere un valido strumento da affiancare a quelli più “tradizionali”.

Foto credits: Foto di Chris LeBoutillier da Pexels

Di Andrea Forni

Co-founder di questo sito. È autore e coautore di libri e analisi sui temi dell'economia, della finanza e dei megatrend oltre a centinaia di articoli pubblicati dal 1989 a oggi da primarie riviste, quotidiani e siti tra i quali: Borsa & Finanza, Advisor, Trader's Magazine, Bollettino Associazione Banche Popolari, Sf Rivista di Sistemi Finanziari, Parabancaria, ITForum News. E' iscritto all'OCF (Organismo dei Consulenti Finanziari) e detiene la certificazione internazionale IFTA CFTe.