Introduzione

Fine giugno, tempo di Outlook di metà anno. Mentre preparo il mio che verrà messo in vendita a inizio del prossimo mese, sto leggendo vari Outlook pubblicati da primarie banche, fondi di investimento ed emittenti. Scritti da gente che se ne intende, che naviga i mercati globali a bordo di vere e proprie corazzate e che viene pagata profumatamente. Incredibile ma vero, concordano tutti su una cosa che si può riassumere nelle parole di Jon Maier, CIO di Global X: “Scrivere un Outlook nell’attuale contesto macro è come cercare di vedere chiaramente attraverso una nuvola di fumo“.

Jon Maier – Fonte: Global X Efts

Il succo del discorso è che dobbiamo aspettarci una recessione, ma questa sarà poco profonda. E con caratteristiche che richiedono di posizionare il portafoglio in maniera diversa dal passato. Secondo Jon Maier una serie di fattori renderanno peculiare la recessione USA in arrivo: coinciderà con un aumento della spesa delle aziende in strumenti di produttività (leggi IA e automazione), e anche con forti investimenti in infrastrutture e nell’onshoring delle catene del valore.

Inoltre, a livello globale il rallentamento sarà asincrono, con aree che freneranno e altre che continueranno a crescere, (come l‘Asia e l’Indo-Pacifico di cui abbiamo scritto in questo articolo a maggio, e il settore tecnologico AI-driven). Per questo, un posizionamento puramente difensivo potrebbe deludere: meglio allocare una parte del portafoglio anche ai settori esposti al trend dell’IA e delle infrastrutture, e mantenersi esposti ad alcune commodity cicliche essenziali per la transizione energetica e digitale in corso.

Le parole di Jon Maier

Qui sotto vi propongo quindi il testo integrale dell’Outlook pubblicato da Jon Maier. Scrivere un outlook nell’attuale contesto macro è come cercare di vedere chiaramente attraverso una nuvola di fumo. Dopo un decennio di denaro quasi gratuito, stiamo entrando in un periodo in cui il costo del capitale probabilmente rimarrà elevato. Pur ritenendo che i rialzi dei tassi della Fed siano prossimi alla fine, prevediamo che i tassi rimarranno elevati fino alla fine del 2023. Inoltre, nel prossimo ciclo il terminal floor sarà più alto rispetto al decennio precedente. Dal punto di vista delle imprese, l’aumento del costo del capitale, unito alle aspettative di crescita economica più debole, enfatizza la necessità di efficienza.

Se questi fossero gli unici fattori, ci aspetteremmo un calo significativo della crescita economica. Tuttavia, a meno che non si verifichino shock esogeni inaspettati, riteniamo che la tanto attesa recessione statunitense possa essere poco profonda.

Alcuni elementi chiave del rallentamento economico

Vediamo di seguito alcuni elementi chiave che, a nostro avviso, caratterizzeranno il rallentamento economico in arrivo.

  • È probabile che, in termini reali, la crescita economica globale rimanga positiva nel 2023 e nel 2024. Questo per l’asincronia dei rallentamenti nelle diverse regioni e la crescita continua in alcune di esse, per cui probabilmente si avrà un impatto minore sulla domanda di materie prime rispetto al passato.
  • Dopo oltre un decennio di investimenti insufficienti nelle spese in conto capitale (CapEx), le aziende hanno ripreso a spendere per aumentare la produttività. Questo ha contribuito finora alla forza dell’economia statunitense. L’onshoring e il nearshoring, inoltre, hanno aumentato gli investimenti in impianti negli Stati Uniti o in aree vicine.
  • La rivoluzione dell’Intelligenza Artificiale (IA) aumenta la necessità per le aziende di investire nel miglioramento della produttività, e ha il potenziale di cambiare la leadership del mercato in diversi settori, dal settore tech fino ai comparti manifatturieri.
  • La disponibilità di manodopera ha aumentato la resilienza dell’economia statunitense. Le difficoltà nell’assunzione e nella formazione dei lavoratori degli ultimi anni hanno dissuaso le aziende dal licenziare. Di conseguenza, la produttività del lavoro è diminuita, con una contrazione dello 0,8% su base annua.
  • Il ciclo del credito corporate è un elemento che potrebbe prolungare la recessione. Le imprese sono entrate in questo periodo con bilanci ragionevolmente sani e hanno avuto tutto il tempo di adattarsi alle minori aspettative di crescita. Tuttavia, si prevede che l’impatto dell’aumento dei tassi si diffonda lentamente nel sistema, man mano che gli enti rifinanziano il debito a tasso fisso. Fino al 2024, secondo le stime di S&P Global Ratings, le imprese USA con rating speculativo hanno 125 miliardi di dollari di debito a tasso fisso in scadenza che dovrà essere rifinanziato.
  • Gli investimenti in infrastrutture rimangono un elemento anticiclico essenziale. Questo settore continua a beneficiare dei finanziamenti dell’Infrastructure Investment and Jobs Act. Molti progetti sono ancora in fase di pianificazione e gli investimenti dovrebbero essere effettuati nel corso di questo decennio.

Questi fattori fanno pensare a una contrazione in cui le aree di mercato cicliche potrebbero resistere meglio che nelle precedenti fasi ribassiste. Normalmente, gli investitori dovrebbero posizionarsi in modo più difensivo nel periodo che precede una recessione, aumentando l’esposizione a settori che risentono meno del ciclo di mercato.

Posizionamento e portafoglio

Tuttavia, data la natura prolungata di questo rallentamento e il fatto che gli utili dell’S&P 500 hanno potenzialmente già toccato il fondo, potremmo trovarci in un periodo in cui è importante una maggiore diversificazione dell’esposizione. Riteniamo dunque essenziali queste aree chiave per il posizionamento del portafoglio nell’attuale contesto:

  • Una parte core difensiva e di qualità: settori come Consumer Staples, Health Care o Utilities sono meno sensibili alla crescita economica e riflettono i settori in cui i consumatori hanno una minore discrezionalità nella spesa. Completando questo aspetto con un focus sulla qualità, e dunque sulla solidità del bilancio e dei flussi di cassa, si può creare un nucleo ben posizionato in caso di rallentamento dell’economia.
  • Esposizione agli investimenti in IA, onshoring e infrastrutture: L’IA è una tecnologia rivoluzionaria che probabilmente darà il via a una “corsa agli armamenti” per la produttività. Questo vale sia a livello aziendale che nazionale, con vantaggi economici e geopolitici per le regioni che guideranno questa tecnologia. Ciò si tradurrà probabilmente in un ciclo di CapEx meno dipendente dal ciclo economico.
  • Una contenuta esposizione ciclica come bilanciamento: Gli investimenti anticiclici combinati con un rallentamento economico asincrono probabilmente sosterranno più del solito le aree di mercato cicliche. Sebbene le aspettative di domanda di materie prime siano diminuite, si tratta di settori in cui l’offerta è limitata, e diverse commodity rimangono essenziali per megatrend chiave come gli investimenti in infrastrutture, l’onshoring, la transizione energetica e persino aumento degli investimenti nell’IA.

Foto di copertina di Gagaz Adam: https://www.pexels.com/it-it/foto/uomo-in-piedi-sul-campo-in-erba-2894944/

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Di Andrea Forni

Co-founder di questo sito. È autore e coautore di libri e analisi sui temi dell'economia, della finanza e dei megatrend oltre a centinaia di articoli pubblicati dal 1989 a oggi da primarie riviste, quotidiani e siti tra i quali: Borsa & Finanza, Advisor, Trader's Magazine, Bollettino Associazione Banche Popolari, Sf Rivista di Sistemi Finanziari, Parabancaria, ITForum News. E' iscritto all'OCF (Organismo dei Consulenti Finanziari) e detiene la certificazione internazionale IFTA CFTe.