Quando si investe nell’economia russa è bene conoscere le relazioni intermarket tra l’indice azionario, le valute e le materie prime.

Questa regola vale in generale quando vogliamo investire nell’economia di una nazione soprattutto se è un produttore di materie prime oppure la sua economia è fortemente dipendente dall’importazione di qualche materia prima dall’estero. Nel primo caso la valuta del Paese si dice “commodity-driven” poiché anch’essa è influenzata dall’andamento del mercato delle commodity.

L’analisi di scenario

Per me è fondamentale capire lo scenario in cui vado a investire. Che sia l’economia di una nazione (attraverso il suo indice di borsa, le obbligazioni sovrane, un ETF o un fondo gestito), un settore economico (attraverso un indice settoriale, un ETF o n giardinetto d’azioni) o un investimento tematico.

Pertanto spendo un po’ del tempo con il modello di analisi che ho già discusso ampiamente nel libro La Ruota dei Mercati finanziari e riproposto in Investire nei Megatrend del futuro.

Il mio modello di analisi di scenario “top-down”

Nel caso della Russia ci focalizziamo sulla casella “Studio del Paese”. Studio che può partire da fonti pubbliche come la Overview della Russia del sito di The World Bank, la Banca Mondiale. Altri siti che suggerisco di guardare sono quello dell’OCSE e quello… della CIA con il suo World Factbook.

Il sito di The World Bank

Qualche dato sull’economia russa

Per il nostro scopo, basti sapere che la Russia è ricca di risorse naturali, come si vede in questa carta geografica. Carbone, petrolio e gas naturale sono abbondanti. Senza contare che la Russia si affaccia sull’Artico che racchiude nel sottosuolo enormi giacimenti di idrocarburi non ancora sfruttati per via dei ghiacci perenni (ma questa è un’altra storia che racconterò in un articolo futuro).

Le risorse naturali della Russia. Fonte: Wikipedia

Guardando questa carta ci facciamo tre domande:

  • Quanto è dipendente l’economia russa dal petrolio e dalle oscillazioni del suo prezzo?
  • Come influirà il Climate Change sull’economia russa, dal momento che lo scioglimento dei ghiacci perenni inizia a permettere la navigazione della Rotta Artica?
  • Come influirà sull’economia russa la rapida transizione dal regime energetico basato sugli idrocarburi alle energie rinnovabili (si vedano gli Outlook di BP e di DVN GL in altri articoli del sito)?

In questo articolo rispondiamo al primo quesito.

Si legga l’articolo “Artico. Il nuovo Eldorado” per la risposta alla seconda domanda. E un futuro articolo risponderà alla terza.

L’analisi intermarket cosa dice della dipendenza della Russia dall’Oil?

Sfogliando i mille grafici che ho creato nel corso degli anni con la piattaforma Tradingview ho trovato quello che vi propongo qui.

E’ un grafico di lungo periodo, che mostra l’andamento della Borsa russa dal 2000 a oggi correlata a petrolio e Rublo.

Economia russa e relazione con il petrolio

Studiare la correlazione tra gli asset

La Borsa russa è rappresentata dall’indice RTS1 (linea nera). Il Crude Oil è rappresentato dal contratto future CL1! (l’area grigia). Al Rublo preferiamo il rapporto di cambio USD/RUB (linea rossa) visto che il petrolio è trattato in dollari anche dai russi.

Per migliorare la leggibilità a colpo d’occhio il rapporto di cambio è disegnato con scala inversa in modo da mostrare la sua correlazione perfetta (ma inversa) con il Crude Oil.

In altre parole, ogni indebolimento del biglietto verde favorisce il prezzo del petrolio (per la storica correlazione inversa tra commodity e USD) e dove va il petrolio va il Rublo, rafforzandosi contro USD. Uno scenario utile anche ai trader Forex, quindi!

Sotto il grafico dei prezzi troviamo due indici di correlazione:

  • L’indice di correlazione tra Crude Oil e RTS1 (in grigio) mostra che negli ultimi 20 anni l’economia russa (o meglio la sua Borsa) è quasi sempre dipesa dall’andamento del prezzo del petrolio.
  • L’indice di correlazione tra RTS1 e rapporto di cambio mostra una correlazione negativa e quasi perfetta dal 2004 a oggi, mentre fino al 2004 la correlazione era positiva. C’è da chiedersi cosa sia cambiato.

Questo scenario intermarket può essere sufficiente a molti lettori ma qualcuno potrebbe preferire i titoli azionari piuttosto che l’indice di Borsa.

Investite in un’azienda petrolifera russa? Guardate la correlazione!

La prima azienda che ci viene in mente è il leader petrolifero russo Rosneft (ROSN) quotato anche su molte borse occidentali.

Nel 2019 la produzione di idrocarburi di Rosneft è stata di 5,79 milioni di barili di olio equivalenti (mmboe) al giorno, rimanendo praticamente ai livelli del 2018.

Il 2019 è stato un anno di trasformazione per l’azienda in termini ambientali. Nell’aprile 2019 Rosneft ha presentato la sua dichiarazione “Rosneft: Contribution to Implementation of UN Sustainable Development Goals” con l’obbiettivo di entrare nel primo quartile delle aziende petrolifere a più basso impatto ambientale entro il 2022.

Vediamo il grafico del titolo dal 2007 a oggi. Il titolo è la linea nera, che compariamo con l’andamento del contratto future del Crude Oil (CL1!, area rossa) e sotto mettiamo l’indice di correlazione che mostra una correlazione positiva e alta tra prezzo del titolo e andamento del prezzo del petrolio.

Correlazione tra titolo ROSN e petrolio

Conclusioni

Spero di avervi dato qualche risposta sul perché quando si investe nell’economia russa è bene conoscere le relazioni intermarket tra l’indice azionario, le valute e le materie prime.

Vi ricordo che nella sezione “Risorse / Biblioteca” del sito trovate molti libri dedicati all’analisi delle materie prime come

Questo è un semplice esempio didattico che spero vi sia di stimolo per provare a costruire scenari grafici intermarket. La potenza della piattaforma Tradingview ha come limite solo la vostra fantasia.

In articoli futuri parleremo del ruolo della Russia nel Mare Artico (e come investirci) e dell’impatto del Climate Change sulle economie petrolifere.

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Di Andrea Forni

Co-founder di questo sito. È autore e coautore di libri e analisi sui temi dell'economia, della finanza e dei megatrend oltre a centinaia di articoli pubblicati dal 1989 a oggi da primarie riviste, quotidiani e siti tra i quali: Borsa & Finanza, Advisor, Trader's Magazine, Bollettino Associazione Banche Popolari, Sf Rivista di Sistemi Finanziari, Parabancaria, ITForum News. E' iscritto all'OCF (Organismo dei Consulenti Finanziari) e detiene la certificazione internazionale IFTA CFTe.