Come cambia l’allocazione di portafoglio degli investitori istituzionali a fronte delle difficili sfide attuali e future tra guerra, cambiamento climatico, inflazione, rischio recessione e alta volatilità dei mercati?

Ce lo spiega il risultato del sondaggio commissionato da Nuveen, società globale di Investment Management, a CoreData che ha coinvolto 800 investitori istituzionali presenti in Nord America, Europa, Medio Oriente e Asia-Pacifico, tutti “decision maker” e rappresentanti di organizzazioni con un patrimonio di almeno 500 milioni di dollari. Il sondaggio è stato condotto nei mesi di ottobre e novembre 2022.

Prima di leggere le strategie applicate dagli intervistati, sentiamo le parole di Sergio Trezzi, Managing Director Italy di Nuveen, che afferma: “dopo anni di crescita costante dei mercati privati nei portafogli della clientela istituzionale, oggi si assiste alla ricerca di una maggiore specializzazione degli investimenti, sostenuti da condizioni macro economiche e regolamentari privilegiate. In tale ambito, si evince come esperienza, risultati e forte cultura negli investimenti siano requisiti imprescindibili per competere e cogliere le opportunita’ di mercato”.

Fonte: Nuveen

Per scaricare e leggere il Global Survey in edizione inglese cliccare su questo link o sull’immagine qui sopra.

Introduzione

Di fronte ai profondi cambiamenti del mercato, attuali e attesi, gli investitori istituzionali di tutto il mondo stanno intraprendendo azioni concertate per posizionare al meglio i loro portafogli per il futuro: dall’aumento degli investimenti nelle infrastrutture e negli asset privati, alla riformulazione delle stime sull’andamento del mercato dei capitali, fino a una migliore quantificazione dei rischi e delle opportunità legate al cambiamento climatico e a un vero commitment verso gli investimenti a impatto.

Questi sono alcuni dei risultati principali della terza edizione dell’EQuilibrium Global Institutional Investor Survey di Nuveen, che raccoglie le opinioni e le strategie di 800 investitori istituzionali globali.

Fonte: Nuveen

“In generale, gli investitori globali stanno rivalutando la loro visione del rischio e del rendimento e si stanno preparando a un nuovo scenario di mercato”, ha dichiarato Mike Perry, Head of Global Client Group di Nuveen. “Gli investitori istituzionali solitamente adottano un approccio misurato e graduale alle modifiche del portafoglio. Questo rende ancora più sorprendente la misura con cui oggi gli investitori stanno contemplando o effettuando cambiamenti molto significativi”.

Per quanto riguarda le strategie di portafoglio, il 59% degli investitori di tutto il mondo sta “ripensando attivamente”, “ridefinendo e riallocando” o resettando i propri portafogli. Rispetto agli altri investitori istituzionali, le compagnie assicurative hanno una maggiore probabilità di ripensare i loro portafogli, con il 70% che già lo fa. La percentuale più alta si registra in Germania, dove il 74% delle compagnie assicurative sta effettuando o prendendo in considerazione cambiamenti significativi alla luce dell’attuale contesto di mercato.

Il 49% degli investitori istituzionali dell’area EMEA sta riformulando il modo in cui calcola le stime sull’andamento del mercato dei capitali, il 41% sta apportando modifiche significative all’allocazione tattica e il 30% sta apportando modifiche sostanziali alla propria asset allocation strategica.


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Un mondo che sta cambiando radicalmente

Gli investitori stanno affrontando uno scenario d’investimento straordinariamente turbolento, caratterizzato da un’inflazione in aumento e da un’estrema volatilità dei mercati, oltre che da guerre, disastri climatici e difficoltà a livello politico e sociale. Tra i principali megatrend che secondo gli investitori avranno un impatto sui portafogli nei prossimi cinque anni ci sono le interruzioni all’approvvigionamento energetico, i cambiamenti demografici della popolazione e la deglobalizzazione.

Otto investitori globali su 10 concordano sul fatto che il nostro mondo sta cambiando radicalmente e che le strategie di portafoglio devono tenere il passo; il 74% afferma che l’influenza della geopolitica, in particolare, sulle strategie di investimento è molto più significativa oggi di quanto non lo sia stata negli ultimi 30 anni.

Più della metà degli investitori (56%) concorda sul fatto che l’attuale contesto d’investimento è differente da qualunque altro a cui abbiano assistito.

“Il contesto attuale ha spinto gli investitori a individuare e sfruttare le opportunità in settori che in precedenza avevano trascurato”, ha dichiarato Perry. “Inoltre, si stanno concentrando su obiettivi di portafoglio nuovi e in evoluzione, come i rischi legati al clima e l’impatto”.

Fonte: Nuveen

Aumentare la mitigazione del rischio di inflazione e gli investimenti privati

A livello globale, la maggior parte delle istituzioni finanziarie (64%) sta incrementando la mitigazione del rischio di inflazione; il 64% prevede di dover fronteggiare l’inflazione per due o più anni. “Gli investitori concordano che l’inflazione continuerà a rappresentare una minaccia per i rendimenti dei portafogli almeno fino al 2024”, ha dichiarato Perry.

Gli investitori stanno guardando a una varietà di asset per far fronte all’inflazione. La scelta principale sono infrastrutture private, a cui si affiancano azioni, materie prime, obbligazioni legate all’inflazione e private real estate.

Gli investitori continuano a puntare sui mercati privati. Anche se il calo delle valutazioni dei mercati pubblici ha provocato un maggiore spostamento dei portafogli verso i mercati privati, la maggior parte degli investitori globali prevede un aumento graduale (63%) o significativo (8%) dei private asset nei prossimi cinque anni.

Marcato aumento delle allocazioni in asset alternativi, in particolare infrastrutture

Rispetto agli ultimi anni, l’interesse per gli alternativi è aumentato: nel 2020 e nel 2021, circa il 25%-35% degli investitori globali ha dichiarato di voler aumentare le allocazioni nelle principali categorie di asset class alternative. Nel 2022, i numeri sono saliti al 43-58%.

Le infrastrutture sono state l’asset più comunemente scelta dagli investitori che intendono incrementare la loro esposizione agli alternativi (scelto dal 59% degli investitori in tutta l’area EMEA). Gli investimenti in infrastrutture offrono una serie di benefici. Le infrastrutture private sono state scelte maggiormente per la mitigazione del rischio di inflazione mentre il debito infrastrutturale è stata la scelta preferita per l’esposizione al credito alternativo. Inoltre, gli investimenti in infrastrutture sono stati scelti spesso dagli investitori come l’asset class a cui dare priorità per far fronte al rischio climatico.

Fonte: Nuveen

“Gli investitori stanno guardando alle infrastrutture per proteggere i portafogli dall’inflazione e da altre criticità, come l’aumento del rendimento e la mitigazione del rischio climatico”, ha affermato Perry. “La capacità delle infrastrutture di svolgere più ruoli è un fattore chiave per l’aumento delle allocazioni”.

Si è registrato anche un netto aumento dell’interesse per gli investimenti in terreni agricoli (farmland) e forestazione (timberland). Il 21% degli investitori istituzionali dell’area EMEA prevede di aumentare le allocazioni in timberland e il 18% ha indicato di aumentare le allocazioni in farmland; si tratta di un aumento significativo rispetto al 2% indicato da ciascuno di essi nel 2021.

Cresce l’importanza della gestione e del reporting del rischio climatico

A livello globale, la maggior parte degli investitori (61%) attualmente include o prevede di includere (22%) il rischio climatico quando prende decisioni di investimento.

Questo dato è più alto nell’area EMEA, dove il 90% degli investitori già considera o prevede di considerare il rischio climatico

“Queste considerazioni possono tradursi in azioni quali l’investimento in nuove opportunità di energia verde, la riduzione delle allocazioni in società o settori con elevate emissioni di carbonio e l’engagement attivo con i team di gestione per sostenere politiche più attente al clima”, ha dichiarato Amy O’Brien, Global Head of Responsible Investing di Nuveen.

Tra gli investitori che stanno considerando o pianificando di includere il rischio climatico, due su tre (67%) affermano che il cambiamento climatico è un fattore chiave nella gestione del rischio oggi più che cinque anni fa, con un aumento al 72% nell’area EMEA.

A livello globale, il 44% dichiara di effettuare una rendicontazione dei rischi climatici e delle metriche, mentre il 38% afferma di stare ancora valutando come costruire un quadro di rendicontazione. Solo il 16% dichiara di non riportare agli stakeholder o alle autorità di regolamentazione sui rischi climatici, ma questo dato sale significativamente al 41% negli Stati Uniti.

“Sebbene la maggior parte degli investitori stia ancora iniziando a sviluppare specifiche procedure di rendicontazione del rischio climatico, l’alta percentuale di investitori che guarda con attenzione a questo tema, dimostra quanto sia centrale per gli obiettivi di portafoglio di molti investitori”, ha dichiarato O’Brien.

Fonte: Nuveen

Investimenti a impatto allineati agli obiettivi della strategia sul clima

Nell’area EMEA, l’81% degli investitori considera o prevede di considerare l’impatto sull’ambiente e sulla società quando prende decisioni di investimento, un dato leggermente superiore a quello globale, che si attesta al 74%. Di questi investitori focalizzati sull’impatto a livello globale, il 61% concorda sul fatto che gli investimenti a impatto saranno sempre più importanti per loro nei prossimi anni. Il 45% dichiara di aspettarsi di ottenere da un investimento a impatto lo stesso rendimento di un analogo investimento tradizionale; il 23% non lo pensa e il 32% è neutrale.

“L’impact investing è ancora un settore nuovo per molti investitori, ma con l’aumento del numero e della varietà degli investimenti e con il consolidarsi del track record, sta diventando sempre più importante e gli investitori stanno acquisendo maggiore conoscenza e confidenza in questo segmento”, ha dichiarato O’Brien. “Gli investimenti a impatto pongono un tema sia di performance finanziaria sia di credibilità, ed entrambi gli aspetti possono essere affrontati attraverso misurazione, trasparenza e rendicontazione più solide e standardizzate”.

Tra gli investitori focalizzati sull’impatto, il 48% allinea l’impatto con gli obiettivi della propria strategia climatica; quindi, non sorprende che le scelte principali per gli investimenti a impatto siano le innovazioni energetiche (69%) e i progetti infrastrutturali (62%). Ma sono stati scelti anche gli investimenti sociali, con il 33% degli investitori che ha manifestato interesse per le abitazioni a prezzi accessibili.

Conclusioni

L’EQuilibrium Global Institutional Investor Survey di Nuveen ha evidenziato che gli investitori istituzionali scelgono infrastrutture e asset privati per far fronte a un nuovo scenario di mercato.

  • Il 56% degli intervistati afferma di non aver mai affrontato un contesto economico come quello attuale
  • Il 64% prevede di dover fronteggiare il rischio inflazione per due o più anni
  • Nell’area EMEA, il 64% sta ripensando attivamente la propria strategia di portafoglio o sta riallocando in misura maggiore del solito
  • La maggior parte degli investitori integra il rischio climatico nelle decisioni di investimento
  • Aumenta l’allocazione verso le strategie a impatto.

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