Un buon analista di megatrend deve scovare anche i trend meno conosciuti dai suoi lettori. La pillola di oggi tratta dal nostro ultimo libro “Investire nei megatrend del futuro” è dedicata a un settore che non conosce crisi, ma molto spesso è “rimosso dalla mente” essendo macabro e scomodo. La Death Care Industry.

E’ uno dei temi più interessanti da studiare nell’ambito dei megatrend demografici e della Silver Age Economy di cui abbiamo scritto alcuni articoli. Ecco perché!

Il mercato globale della Death Care Industry

La World Health Organization prevede un incremento della mortalità annua globale dai 66 milioni di individui del 2020 ai 74 milioni del 2030 fino a quasi 100 milioni di morti nel 2060. Il valore del mercato funerario nel 2017 è stato di 100 miliardi di dollari di cui il 40% prodotto in Asia e Oceania; in Italia, dove avvengono 650.000 decessi all’anno, il business vale 1,7 miliardi di euro e dà lavoro a seimila imprese di onoranze funebri oltre all’indotto di marmisti, cofanisti, fioristi, esperti di tanato-estetica e servizi cimiteriali.

Anche quest’industria sta innovando per rispondere alle richieste della clientela: quella più ricca chiede funerali premium e servizi pre-need che riguardano gli accordi prima della morte del cliente stesso, quella meno abbiente sceglie spesso l’opzione della cremazione per risparmiare sul costo del funerale e sulle spese cimiteriali. Sebbene questo trend stia portando a un drastico calo del fatturato delle pompe funebri e alla crisi dei cofanisti europei, sta però spingendo la vendita dei costosi forni crematori e lo sviluppo sul territorio dei “Templi crematori”.

La digitalizzazione avanza anche qui

Anche nel settore delle pompe funebri stanno arrivando servizi tipici dell’economia O-2-O. Molte Funeral Home garantiscono ad amici e parenti la possibilità di assistere alle esequie a distanza grazie a internet e di postare messaggi sulla bacheca online di famiglia. Un’altra opportunità di business è la gestione della Digital legacy, l’eredità digitale che la persona defunta lascia agli eredi in forma di profili social, indirizzi email, pagine del blog personale oltre ai device fisici come smartphone, laptop e smart speaker casalinghi.

A prescindere dall’aspetto legale che non è materia di questo libro, la gestione della Digital legacy sta diventando una necessità per gli operatori sanitari, le case di riposo e gli ospedali visto che gli anziani di oggi sono grandi utilizzatori di social network e smartphone.

Qualche consiglio all’investitore

L’investitore a nostro avviso deve guardare alle grandi aziende globali che hanno a bilancio asset fisici come cimiteri, cappelle funerarie e strutture per la cremazione e ai produttori dei forni crematori che godono dell’incremento della domanda di cremazione in Occidente e della demografia a favore nei paesi asiatici dove la cremazione è da sempre l’unico rito praticato.

Sebbene i fondamentali del business delle pompe funebri siano solidi l’investitore deve guardare i rischi tra i quali citiamo gli alti costi fissi di questo business, il controllo dei costi salariali che pesano per un buon 30% sul conto economico di un’attività poco automatizzabile nel ramo delle tumulazioni, l’aumento dell’aspettativa di vita che incide sui tassi di mortalità, la capacità di mantenere posizioni di leadership e di adeguare i propri servizi alle richieste dei clienti.

Il nostro libro

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Crediti: Foto di copertina by Pavel Danilyuk da Pexels

Di Andrea Forni

Co-founder di questo sito. È autore e coautore di libri e analisi sui temi dell'economia, della finanza e dei megatrend oltre a centinaia di articoli pubblicati dal 1989 a oggi da primarie riviste, quotidiani e siti tra i quali: Borsa & Finanza, Advisor, Trader's Magazine, Bollettino Associazione Banche Popolari, Sf Rivista di Sistemi Finanziari, Parabancaria, ITForum News. E' iscritto all'OCF (Organismo dei Consulenti Finanziari) e detiene la certificazione internazionale IFTA CFTe.