In vista delle Presidenziali USA ecco qualche considerazione da trader. Come guadagnarci? O almeno, come non perderci soldi?

Prima di continuare la lettura di questo articolo ricordiamoci del buon Warren Buffett:

Don’t try and predict markets, the economy, interest rates, or elections”

Warren Buffett

Quest’anno le elezioni USA sono un vero rompicapo, ma il loro impatto va al di là del contesto nazionale e coinvolge il mondo intero visto il ruolo geopolitico degli Stati Uniti d’America nello scacchiere mondiale.

L’America è ancora “l’America”?

L’America per decenni è stata il poliziotto del mondo con la sua flotta e l’ombelico tecnologico globale con la Silicon Valley.

E’ stata (e lo è ancora) la piazza finanziaria più importante, ed è stata fin dagli anni Cinquanta il crogiuolo di nuove mode e tendenze che arrivano con qualche anno di ritardo nel Vecchio Continente.

Un centro di potere economico-finanziario-tecnologico-militare che ha segnato i destini del mondo dalla Seconda Guerra mondiale in avanti.

Oggi forse non è più così grazie alla crescita della Cina e dell’Est Asiatico al traino del progetto della Nuova Via della Seta (per una trattazione completa sul tema si veda questo mio articolo o il capitolo dedicato nel libro Investire nei megatrend del futuro).

Lo scenario della Nuova Via della Seta – Fonte PwC

L’indebolimento degli Stati Uniti è chiaramente visibile in Europa con la “colonizzazione” tecnologica cinese (pensiamo al 5G, alle Smart City, alla telefonia mobile e a Tik Tok), l’arrivo di ingenti capitali asiatici per progetti infrastrutturali (porti), i progetti immobiliari cinesi e arabi nelle principali città europee, l’acquisto di squadre di calcio da parte di miliardari asiatici e la firma di trattati di collaborazione tra i governi europei e la Cina in molti settori economici.

Un cambio alla presidenza degli USA come potrebbe modificare lo scenario geopolitico attuale? Chi può dirlo. Oggi più che mai l’esito delle elezioni appare un rebus di difficile soluzione.

Cosa dicono le case d’investimenti e i media

Le grandi case d’investimenti hanno rilasciato tonnellate di analisi e previsioni sulle Presidenziali USA. Tutti si chiedono come guadagnarci, ma io preferisco pensare a “come non perderci?”.

Anche le televisioni, i giornali e gli opinionisti del mondo intero azzardano previsioni come la BBC e Schroders che vediamo in figura.

a sinistra i risultati dei sondaggi della BBC, a destra le previsioni di Schroders

La vittoria di Biden è data quasi per scontata da tutti con più o meno margine su Trump. Però come ricorda Schroders la capacità predittiva dei sondaggi è già stata compromessa nel 2016 quando vinse Trump a sorpresa sulla Clinton.

Ce lo ricorda anche Bloomberg, che compara in questo grafico i sondaggi del 2016 (sinistra) e quelli del 2020 (destra).

Comparazione degli exit polls nel 2016 e 2020 – Fonte: Bloomberg

Se i sondaggi non ci danno sicurezza, a chi possiamo rivolgerci?

Cosa dicono i bookmakers

Proviamo con le piattaforme online di bookmakers e giochi d’azzardo, come ha fatto un sito di news politiche. Anche qui gli scommettitori puntano a larga maggioranza su Biden.

Fonte: www.realclearpolitics.com/elections/betting_odds/2020_president/

Facendo considerazioni da trader bisogna chiedersi cosa guardano gli elettori americani nel processo decisionale prima di entrare al seggio (o spedire il voto per posta).

Cosa guardano gli elettori?

Secondo quest’analisi di Emerson College in Pennsylvania, prima di tutto all’andamento dell’economia reale. Poi, in questo particolare frangente, alla risposta del governo alla pandemia, poi al sistema sanitario. Faccio notare che le battaglie per l’ambiente interessano solo il 5% degli intervistati!

Quindi, vediamo quello che sta a cuore degli americani, partendo da economia e lotta al Covid-19. Il grafico della crescita del PIL reale è impietoso quest’anno e si avvicina ai livelli della Grande Depressione del 1929.

A riguardo della lotta al Covid-19, la pandemia da Covid-19 sarà un fattore di disturbo enorme in questa elezione. Gli USA restano nel mezzo della tempesta, tanto che il ricorso al voto per posta ha raggiunto numeri record.

Dati a fine ottobre 2020 – Fonte: World health Organisation

Sebbene Trump abbia promesso vaccini per tutti entro novembre, la verità è un po’ diversa (ci vuole tempo per studiare un vaccino, per testarlo, per produrlo e distribuirlo).Attualmente nel mondo la situazione è questa.

Su 150 vaccini 16 sono tra Fase 3 l’approvazione limitata dalle autorità. Poi ci vorranno mesi per produrne centinaia di milioni di dosi per la popolazione.

Fonte: TheMarketEar.com

Trump non sarà simpatico. Ma…

Detto questo, nelle mie considerazioni da trader avvezzo alle “sorprese” dei mercati finanziari, vi consiglio di non lasciarvi fuorviare dai sentimenti ma di guardare il quadro completo:

  • da quando Trump è stato eletto nel 2016 le Borse USA sono in trend rialzista;
  • Trump ha favorito industrie che in USA hanno un forte peso economico ed elettorale come l’Oil & Gas, l’Aerospace & Defense, le Big Pharma, e i FAANG;
  • Trump ha cercato di proteggere gli USA favorendo il lavoro “americano”, il reshoring di attività dall’Asia e i prodotti “made in USA” con dazi contro Cina e UE e combattendo l’immigrazione dal Messico;
  • Trump ha cercato di proteggere la classe media americana dall’impoverimento dovuto alla globalizzazione;
  • Trump ha rilanciato la corsa allo spazio facendo entrare i privati in un settore dai potenziali di crescita enormi e creando le condizioni per lo sfruttamento della nuova frontiera economica, ivi compreso il nuovo esercito spaziale (U.S. Space Force);
  • pur facendo grandi errori all’inizio della pandemia, avendo una banca centrale nazionale Trump ha sostenuto il popolo americano con il gigantesco piano di aiuti finanziari e fiscali, aiuti che sono arrivati immediatamente alle famiglie e alle aziende;
  • E infine, Trump ha superato rapidamente il proprio contagio da Covid-19 ed è tornato in campagna elettorale dopo pochi giorni, per la gioia dei negazionisti e dei suoi elettori.

Quindi, sebbene i media europei scommettano su Biden, io non sarei tanto sicuro di una vittoria democratica, e se anche fosse bisognerà vedere come i mercati finanziari reagiranno.

Dove andranno i mercati borsistici?

Secondo una grafica di Moody’s Investor Service riportata da molti giornali i programmi di Trump e Biden sono questi.

Riassumendo, con un quadro semplificato, a seconda del risultato potremmo trovarci a operare da investitori e trader in questi scenari.

Se vince Trump:

  • tutto come prima? I mercati finanziari festeggiano al rialzo,
  • la politica della Fed non cambia,
  • i FANG festeggiano,
  • Oil & Gas e Difesa non dovrebbero subire contraccolpi.

Se vince Biden:

  • situazione difficile per i FANG e i tecnologici,
  • allentamento dei dazi verso l’EU? Volano le esportazioni,
  • festeggiano il “Green” e le utility,
  • rotazione settoriale verso le attività meno tassate dai Dem,
  • spinta all’Obamacare. Healthcare festeggia?

E il Dollaro statunitense cosa farà? Al momento si sta rinforzando, ma poi bisognerà vedere. Un indebolimento farebbe comodo alle esportazioni della manifattura USA.

In caso di parità tra i due contendenti non voglio pronunciarmi. Non diamo neanche per scontato di avere il risultato del voto il 3 novembre. Dal momento che il ricorso al voto postale è altissimo il risultato potrebbe arrivare anche la settimana successiva, il 9 novembre.

Non diamo neanche per scontato che l’eventuale vittoria di Biden non venga contestata, o che non scoppino rivolte in alcuni Stati, dove peraltro la gente è ben armata e i “gun shops” hanno fatto affari d’oro con il Covid-19.

Da trader mi aspetto una forte volatilità di breve periodo ma nel lungo termine (è provato statisticamente) i mercati americani torneranno in guadagno a prescindere dalla guida repubblicana o democratica.

Come si vede nel grafico di Morningstar che mostra l’andamento dello S&P500 dal 1933 a oggi.

Elezioni USA. Lo S&P500 nella storia

Conclusioni e raccomandazioni

Concludendo, la mia raccomandazione è di NON cercare di puntare sul “cavallo giusto”. Avreste il 50% di probabilità e soprattutto bisognerebbe anche prevedere la reazione del mercato per ogni settore economico toccato (positivamente o negativamente) dalla vittoria dell’uno o dell’altro candidato.

Aspettiamoci alta volatilità senza preavviso sui comparti azionario, obbligazionario e valutario. Peraltro l’EUR/USD è impostato negativamente da qualche giorno!

Forse anche l’oro potrebbe essere toccato se la reazione al risultato elettorale fosse molto violenta (sia sui mercati sia nelle strade).

Riguardo all’Oil, una vittoria di Biden potrebbe innescare volatilità sul prezzo delle grandi compagnie petrolifere, che sarebbero teoricamente messe in svantaggio da una politica a favore di energie rinnovabili.

Prima di imbarcarci in “scommesse” sulla Borsa americana, lasciamo posare la polvere delle elezioni e poi prenderemo le decisioni di investimento a mente fredda.

Nel frattempo, alleggerire il portafoglio prima delle elezioni potrebbe essere un altro metodo per abbattere il rischio di volatilità.


Di Andrea Forni

Co-founder di questo sito. È autore e coautore di libri e analisi sui temi dell'economia, della finanza e dei megatrend oltre a centinaia di articoli pubblicati dal 1989 a oggi da primarie riviste, quotidiani e siti tra i quali: Borsa & Finanza, Advisor, Trader's Magazine, Bollettino Associazione Banche Popolari, Sf Rivista di Sistemi Finanziari, Parabancaria, ITForum News. E' iscritto all'OCF (Organismo dei Consulenti Finanziari) e detiene la certificazione internazionale IFTA CFTe.