Il Grande Gioco: russi e occidentali in conflitto da 300 anni in Asia. È un’area enorme, compresa tra i confini meridionali dell’impero zarista e quelli settentrionali dell’India, tra la Persia e la Cina. È il terreno in cui dal ‘700 russi e occidentali (prima gli inglesi ora anche gli Stati Uniti) sono impegnati nel Grande Gioco, come lo definì Rudyard Kipling.

Obiettivo degli zar era quello di avvicinarsi e poi cercare di annettere l’India (a quel tempo solo in minima parte controllata dalla Corona britannica), la perla dell’Asia con le sue ricchezze, i terreni coltivabili, le spezie, il legname. Un “Gioco” divenuto frenetico nel corso dell’800 e poi dimenticato nel corso del ‘900. Ma l’invasione sovietica dell’Afghanistan del ’79 ha rimesso sotto i riflettori quest’area, oggi come allora fatta di deserti, monti e steppe, controllata da bande e tribù impossibili da sottomettere o governare.

Stavolta l’obiettivo non sono più le spezie indiane ma i giacimenti di petrolio e gas, l’oro, i metalli industriali, i terreni per coltivare droga, l’accesso al Pacifico.

“I grandi attori hanno cambiato volto e nome, ma i territori contesi o discussi sono sempre gli stessi” spiega Peter Hopkirk in “Il grande gioco. I servizi segreti in Asia centrale” (Adelphi, 624 pagg.). Il libro è stato pubblicato per la prima volta nel 1990, quindi ben prima di talebani e successiva invasione statunitense dell’Afghanistan. Ma non perde nulla della sua attualità. È stato definito “un saggio storico che somiglia molto a un romanzo d’avventura”: coraggiosi ufficiali inglesi e russi batterono in lungo e in largo queste terre sconosciute per cartografarle e tracciare linee di difesa e di attacco, mappare i passi per attraversare le catene montuose. Valichi che tuttora rappresentano i punti di passaggio obbligati.

A distanza di 300 anni, pur con tutte le tecnologie che ci hanno permesso di avere una cartografia precisa di tutta quest’area, russi e occidentali sono ancora in conflitto, diretto o eterodiretto.

Capire cosa scatenò tutto questo serve per leggere e comprendere le vicende geopolitiche che ancora oggi attanagliano e insanguinano questo immenso territorio? Noi pensiamo di sì. perchè, alla fin fine, il Grande Gioco rimane questo: russi e occidentali in conflitto da 300 anni in Asia.

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Di Massimiliano Malandra

Co-founder di questo sito. Analista fondamentale e quantitativo, socio Aiaf e giornalista professionista dal 2002. Esperto di approccio risk parity. Autore di vari libri.