Mentre in Europa (e soprattutto in Italia) continuano le diatribe sulla sostenibilità dell’energia nucleare e la Commissione Europea sta decidendo se essa possa rientrare nella tassonomia delle energie “verdi”, la Nasa ha annunciato la volontà di installare sulla Luna e poi su Marte sistemi di produzione di energia elettrica a fissione nucleare. E ci ricorda l’inizio del telefilm di fantascienza Spazio:1999 andato in onda negli anni Settanta!

Del ritorno del nucleare sulla Terra e poi su satelliti e pianeti extraterrestri ne beneficia l’industria dell’uranio e ovviamente i titoli quotati delle aziende produttrici e i relativi strumenti di risparmio gestito.


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Il ritorno del nucleare in Europa

I nostri lettori ricorderanno che ne abbiamo ampiamente parlato in questo sito. Basta cercare gli articoli con la parola chiave “nucleare” e ne trovate tanti. Riassumo qui i punti salienti.

Nel mio articolo dell’8 febbraio intitolato “Nucleare, uranio e Green Economy. La strana alleanza” ho trattato questo tema spiegando che l’unica fonte energetica non inquinante (a eccezione delle scorie), già utilizzata su scala globale e capace di garantire continuità di produzione di energia pulita è l’uranio.

Non lo dico io ma il World Economic Forum, che a luglio 2020 aveva pubblicato un interessante articolo che spiega come l’energia nucleare sia una fonte a zero emissioni di carbonio e fornisca oggi il 10% dell’elettricità del mondo contribuendo ad abbattere le emissioni in atmosfera.

nucleare uranio e green economy
nucleare uranio e green economy – Fonte EIA

La EU Sustainable Finance Taxonomy

Nell’articolo del 9 aprile 2021 dal titolo “Il nucleare diventa green? In Europa sì” vi avevo anticipato che la Commissione Europea aveva l’impellente necessità di completare in tempi rapidi la cosiddetta “tassonomia della finanza sostenibile”, che elenca rigorosamente quali attività economiche possono essere definite investimenti sostenibili nell’UE, ovvero rispettino certi criteri ambientali.

Come spiega il Technical Report “Taxonomy: Final report of the Technical Expert Group on Sustainable Finance” scaricabile in formato pdf cliccando sul link, la EU Taxonomy è lo strumento per aiutare gli investitori, le aziende, emittenti e promotori di progetti a navigare la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio, resiliente ed efficiente nell’uso delle risorse.

Adesso, come riporta un articolo pubblicato da EurActiv.com, è la stessa Ursula Von der Lyen ad avere preso in carico la questione dopo tante lungaggini e fallimenti dovuti all’opposizione di alcuni Membri, per accelerare il processo.

L’articolo cita testualmente che: “The list of activities that Europe considers “green” or “transitional” investments will be laid down in a so-called ‘delegated act’ adopted by the European Commission setting out detailed implementing rules under the EU’s sustainable finance taxonomy regulation“.

Quindi, se il nucleare diventerà “green” suppongo che le Borse festeggeranno pompando liquidità sui titoli dei produttori di uranio ma anche sui titoli della filiera, costruttori di tecnologie per impianti nucleari in primis.

Il nucleare sulla Luna

Ma oggi non ci fermiamo alla sola Europa. Facciamo un salto sulla Luna. E’ la NASA stessa ad annunciare in questo post sul sito dell’Agenzia l’idea di installare sistemi di produzione di energia elettrica “Fission surface power” che usino uranio “bassamente arricchito” prima sul nostro satellite e poi su Marte. Non subito, ma arriverà entro un decennio.

Fonte: NASA.gov

Come spiega il post: “L’esplorazione della Luna e di Marte richiede… la potenza dell’elettricità per dare vita alla scienza e alla tecnologia quando gli astronauti atterrano e rimangono sulla superficie.”

Come sapete, avendo letto altri articoli pubblicati su questo sito nella categoria “Spazio” e il capitolo dedicato alla New Space Economy del nostro libro “Investire nei megatrend del futuro” la NASA ha piani per una robusta presenza sulla Luna sotto il progetto Artemis (partecipato da aziende private tra cui Blue Origin) ed eventualmente su Marte, compreso lo sviluppo di un sistema di alimentazione di superficie a fissione per un’energia elettrica sicura, efficiente e affidabile.

L’energia di superficie a fissione – insieme a celle solari, batterie e celle a combustibile – può fornire l’energia per far funzionare i rover, condurre esperimenti e utilizzare le risorse della Luna per produrre acqua, propellente e altre forniture per il supporto vitale.

La NASA, in coordinamento con il Dipartimento dell’Energia (DOE), sta chiedendo alle aziende americane concetti di design per un sistema di alimentazione di superficie a fissione che potrebbe essere pronto per il lancio entro un decennio per una dimostrazione sulla Luna. Il sistema dovrebbe essere in grado di funzionare autonomamente dal ponte di un lander lunare o di un rover sulla superficie lunare.

Spazio 1999 aveva previsto tutto

Chi ha i capelli grigi come me, sarà stato un accanito fan della serie di telefilm Spazio:1999 andata in onda tra gli anni Settanta e inizio Ottanta sulla Rai. Vi ricordate come inizia il telefilm? Con una gigantesca esplosione nucleare sulla Luna che fa uscire il satellite dall’orbita terrestre portando gli astronauti della Base Lunare in giro per la galassia. Se non lo ricordate (o siete troppo giovani) ecco qui la prima puntata del telefilm (a questo link su Youtube).

Clicca per vedere l’episodio su Youtube – Fonte: canale di Gisto SciFi

Conclusioni

In ogni caso, da investitori, quali siete care lettrici e cari lettori fateci un pensierino, iniziate a studiare il settore nucleare magari partendo dal grafico del prezzo dell’uranio e dai titoli dei produttori di materia prima e tecnologie nucleari che vedete qui sotto. Dove trovate anche un’azienda che non produce uranio ma impianti… quella di cui non c’è il nome sul grafico! A voi il compito di scoprire chi è (ed è insospettabile).

I titoli dei produttori di uranio… e non solo! – Elaborazione: Tradingview.com di Andrea Forni

Fate queste analisi e questi approfondimenti senza fretta, che tempo ce ne è in abbondanza valutando pro e contro e soprattutto il rischio che questa nuova corsa al nucleare si sgonfi come una bolla di sapone, vuoi per motivi tecnologici o per l’opinione contraria della popolazione.

Il mondo però è grande e non è detto che quello che può venire bocciato in Occidente non si faccia poi in Oriente… o sulla Luna.

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Di Andrea Forni

Co-founder di questo sito. È autore e coautore di libri e analisi sui temi dell'economia, della finanza e dei megatrend oltre a centinaia di articoli pubblicati dal 1989 a oggi da primarie riviste, quotidiani e siti tra i quali: Borsa & Finanza, Advisor, Trader's Magazine, Bollettino Associazione Banche Popolari, Sf Rivista di Sistemi Finanziari, Parabancaria, ITForum News. E' iscritto all'OCF (Organismo dei Consulenti Finanziari) e detiene la certificazione internazionale IFTA CFTe.