Il tema dei semiconduttori tiene banco e determina restrizioni in molti campi industriali, a partire da quello automobilistico, grande consumatore di chip: e l’importanza di questo comparto è testimoniato anche dal fatto che ora anche iShares quota un Etf sui semiconduttori. All’Etfplus di Borsa Italiana.

Si tratta dello iShares Msci Global Semiconductor Ucits Etf (Isin: IE000I8KRLL9 – ticker: SEME), che segue l’indice MSCI ACWI IMI SEMICOND&SEMICO EQUIP ESG SCREEN SEL, con un Ter dello 0,35%.

Il fondo consente l’esposizione globale a società a grande, media e bassa capitalizzazione di mercati sviluppati ed emergenti, classificate nel gruppo di semiconduttori e relative apparecchiature, e concepito per escludere società coinvolte in armi controverse e nucleari, tabacco, armi da fuoco civili, carbone termico, sabbie bituminose o armi convenzionali e che non rispettano il Global Compact delle Nazioni Unite.

“All’interno del più ampio settore dell’information technology, l’iShares MSCI Global Semiconductors si qualifica come uno strumento di precisione – commenta Luca Giorgi, Head of iShares and Wealth di BlackRock Italia – Beneficia in ottica tattica delle recenti discontinuità nell’approvvigionamento e nelle supply chain; in ottica più strategica del ruolo che i semiconduttori hanno nello sviluppo e nell’innovazione tecnologica, dal 5G all’intelligenza artificiale, dai veicoli elettrici ai  pagamenti digitali”.

L’Etf di iShares si aggiunge così a un analogo fondo passivo di VanEck lanciato un anno fa (qui), che, secondo i dati Morningstar, ha superato gli 800 milioni di dollari di masse.

Del resto, già diversi mesi fa, tutte le principali case automobilistiche hanno lanciato warning legati al taglio della produzione di veicoli proprio per la carenza di chip.

Secondo uno studio di Deloitte, il mercato dei semiconduttori dovrebbe raggiungere un valore di 550 miliardi di dollari nel 2022.

Le telecomunicazioni e il data processing generano insieme il 65% del valore di questo mercato. Non dimentichiamo però altre voci molto importanti come le componenti elettroniche utilizzate nei beni di largo consumo (9%), nell’industria automobilistica (12%) e nella produzione industriale in generale (13%). Peraltro, l’industria delle auto è il settore con la crescita attesa più veloce: Il costo dei sistemi elettronici è previsto al 50% del costo complessivo del veicolo entro il 2030.