Nel campo dei pagamenti digitali, il comparto BNPL (Buy Now, Pay Later) sta prendendo sempre più piede: in pratica il credito al consumo diventa digital e si chiama BNPL. Un tema che si rifà ai megatrend tecnologici.

Gli eventi degli ultimi mesi hanno rafforzato l’interesse su questo settore, finito ormai sotto i riflettori degli operatori. Li elenca Kevin Kruczynski, Investment Manager responsabile della ricerca per le azioni USA e globali di GAM.

“Nel Q3 Square ha acquisito Afterpay per 29 miliardi di dollari con un accordo che ha evidenziato l’intensificarsi della concorrenza nel settore. Amazon ha annunciato una partnership con Affirm per offrire un’opzione di pagamento dilazionato di questo tipo, PayPal ha ampliato la sua gamma di prodotti BNPL con l’acquisizione da 2,7 miliardi di dollari di Paidy, e Apple ha rivelato che collaborerà con Goldman Sachs per offrire il servizio tramite Apple Pay”.

Un’area di mercato che esiste da decine di anni, ma che ha sfruttato la tecnologia per gestire tutto online e in tempo quasi reale. Insomma, il credito al consumo diventa veramente digital e si chiama ormai BNPL.

“Un gruppetto di aziende lungimiranti ha sfruttato questa tecnologia per semplificare il processo, con un formato di grande facilità d’uso. Per esempio, Afterpay approva immediatamente la richiesta di un nuovo cliente sulla base di sei semplici informazioni, senza la necessità di fornire la prova del reddito o un controllo sull’affidabilità creditizia. Il servizio sembra piacere particolarmente ai Millennials e alla Generazione Z che lo vedono più come un piano di pagamento che come un debito”.

Le soluzioni BNPL si basano su commissioni (a carico dell’esercente) tra il 2% e il 6%, quindi decisamente più alta rispetto a quelle delle società di carte di credito: perché i rivenditori sono disposti a pagare di più per poter offrire questo servizio?

“I consumatori che utilizzano il sistema BNPL presentano tassi di conversione più alti e un valore dell’ordine mediamente molto più alto. Afterpay ha notato subito l’interesse da parte del Millennials e lo ha sfruttato come un argomento di vendita, tenendo conto che è generalmente difficile raggiungere questo gruppo di consumatori con le tradizionali strategie di marketing.

Avendo funzionato bene in Australia, alcuni rivenditori come Urban Outfitters hanno adottato questo metodo di pagamento anche negli Stati Uniti e nel Regno Unito. Le società BNPL facilitano dunque la crescita degli esercenti che utilizzano il servizio, oltre a proporre al cliente finale un prodotto finanziario conveniente senza condizioni. L’effetto rete è stato considerevole: più consumatori attirano più esercenti che attirano più consumatori e così via”.

Tecnologia e moda “usa e getta” sono i settori in cui questi sistemi hanno sfondato, classici comparti da e-commerce. Il lusso, ovviamente, è stato invece molto più cauto.

Gucci è il raro esempio di un marchio del lusso che offre i pagamenti dilazionati BNPL con Affirm, anche se solamente negli Stati Uniti, il segnale che la casa di moda vuole corteggiare le generazioni più giovani su quel mercato. I rivenditori di moda online, come Farfetch e Net-a-Porter, hanno iniziato a offrire l’opzione di pagamento BNPL, ma finora l’hanno limitata ad alcuni prodotti e fasce di prezzo” conferma l’esperto di Gam.

Del resto i numeri parlano chiaro. Un’analisi di Accenture mostra come le transazioni BNPL siano più che triplicate negli Stati Uniti dal gennaio 2020, e il Rapporto sui pagamenti globali 2021 di Worldpay che la percentuale di queste operazioni sul totale di 1.100 miliardi di dollari è ancora del 2% soltanto (ovvero 22 miliardi di dollari). Lo spazio di crescita è dunque ancora molto ampio, man mano che gli Stati Uniti convergono verso mercati più maturi.

A questo punto, però, anche banche e società di carte di credito si sono proposte anche nei BNPL. Mastercard, che può contare su una rete di 78 milioni di esercenti, ha lanciato una serie di strumenti per facilitare l’uso dei sistemi BNPL e conservare così il suo bacino di clienti; PayPal offre il servizio ai suoi esercenti senza costi aggiuntivi e aggiungerà l’opzione nella nuova “super app”.

“A breve vi sarà l’Ipo di Klarna, ma secondo noi si apre soprattutto l’opportunità per gli emittenti di carte di consolidare la loro posizione – conclude l’Investment Manager di Gam – Inoltre, con l’effetto rete prodotto da Visa, Mastercard e PayPal, sembra assai probabile che, alla fine, saranno loro i leader del settore poiché aggiungeranno i servizi back-end al metodo di pagamento BNPL come prodotto interessante per i loro clienti che emettono carte di credito”.


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Di Massimiliano Malandra

Co-founder di questo sito. Analista fondamentale e quantitativo, socio Aiaf e giornalista professionista dal 2002. Esperto di approccio risk parity. Autore di vari libri.