Le tensioni tra Usa e Cina nel Mar Cinese meridionale sfociano in un episodio di guerra. E contemporaneamente anche Iran e Russia si muovono nello scenario geopolitico internazionale. È l’inizio di una nuova guerra? E quali saranno le conseguenze? La terza guerra mondiale è tra 12 anni!

La trama sembra quella di un classico film o libro catastrofico, ma a rendere 2034: Il romanzo della prossima guerra mondiale un libro molto differente dagli altri sono gli autori. Il romanziere Elliot Ackerman e soprattutto James George Stavridis, le cui cariche copiamo qui da Wikipedia: Stavridis served as the commander, United States Southern Command (2006 to 2009) and commander, United States European Command and NATO Supreme Allied Commander Europe (2009 to 2013),[14][15] the first Navy officer to have held these positions.

Insomma, un libro ambientato sì in un futuro molto vicino e in cui è possibile riconoscersi, ma al tempo stesso descritto vividamente da autori che “ne sanno”.

Un 2034 in cui le flotte e le armate aeree contano ancora, ma in cui è la guerra elettronica a farla da padrona. Nella seconda guerra mondiale era il radar l’arma “disruptive” degli Alleati e proprio nel Pacifico vi furono le prime battaglie navali in cui le flotte non si incontrarono ma combatterono solo attraverso gli aerei imbarcati su portaerei. Ora una parte della guerra si combatte attraverso internet.

E nel nuovo futuribile conflitto tutto questo viene esasperato. Scritto con dovizie di particolari, seguendo quelle che sono le catene di comando e i vari step a livello di decisioni sempre più distruttive. Temi che abbiamo affrontato diffusamente nel libro Investire nei megatrend del futuro.

Il libro è molto interessante e ci permette di avere un resoconto, da persone informate che sanno di cosa parlano, di quello che potrebbe succedere tra non molti anni. Del resto, le frizioni tra le due super potenze sono in atto da anni e “la trappola di Tucidide” è sempre in agguato.

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Di Massimiliano Malandra

Co-founder di questo sito. Analista fondamentale e quantitativo, socio Aiaf e giornalista professionista dal 2002. Esperto di approccio risk parity. Autore di vari libri.