La corsa del Lusso non si arresta, i multipli sono elevati, ma il settore risplende. Nel libro “Investire nei megatrend del futuro” abbiamo dedicato diversi paragrafi alla tematica del lusso. Un trend ricompreso tra quelli demografici. Da quello accessibile a quello imposto dai Millennials, ma soprattutto al “vero” lusso. Un comparto che continua a trattare a multipli “lussuosi” (ci si passi il gioco di parole) perché non conosce crisi. Anzi, diventa esso stesso un bene rifugio in cui investire quando si monetizzano ad esempio gli investimenti finanziari.

Tanto che un portafoglio composto di soli pochi titoli del settore ha mostrato tutta la sua forza e persistenza nel corso degli anni, sovraperformando nettamente gli indici azionari generali.

Del resto, nel 2018, il 20% dei principali marchi della moda rappresentava il 177% della redditività del settore, a conferma della tendenza del mercato del lusso in cui prevalgono pochi grandi brand. Oltre alla forza del brand, le dimensioni consentono di crescere orizzontalmente, in nuove categorie del lusso, incoraggiando le fusioni e le acquisizioni nel settore, come la recente acquisizione di Tiffany & Co. da parte di LVMH.

Questa opportunità di investimento viene confermata anche da Amundi AM. “Le economie sono sempre più trainate dai consumi, pertanto la spesa per beni voluttuari e nello specifico per i beni di lusso è aumentata e oggi rappresenta una percentuale più elevata del Pil globale. Negli ultimi dieci anni, l’indice S&P Global Luxury ha sovraperformato l’indice MSCI World di circa il 3% in termini di performance annualizzata, a dimostrazione della sua resilienza in diversi cicli economici”. Questo spiega perchè nel Lusso i multipli sono elevati, ma il settore risplende.

Gli esperti di Amundi poi analizzano più in dettaglio alcuni motivi di questa forza. “Al centro di questa crescita strutturale della spesa per beni di lusso c’è l’ascesa delle classi benestanti in Cina e in altre economie emergenti in Asia. Tale tendenza si è manifestata anche durante lo scorso anno, nonostante la pandemia le vendite di diversi marchi del lusso nella Cina continentale hanno toccato cifre record.

In un rapporto di Bain & Company si stima che la crescita del mercato dei beni di lusso nella Cina continentale nel 2020 si attesterà al 48% e che il Paese vedrà raddoppiare la sua quota del mercato del lusso globale. La spesa per beni di lusso in Cina, in percentuale della spesa del lusso globale, dovrebbe salire di oltre il 20% tra il 2020 e il 2025, per cui il Paese potrebbe diventare il principale mercato entro il 2025”.

Accanto a questo driver, altri due rappresentano dei venti a favore e lavorano per il settore.

In primo luogo l’e-commerce. “Le vendite online sono salite molto nel 2020 fino a raddoppiare la loro percentuale rispetto alle vendite di beni di lusso globali, dal 12% del 2019 al 23% – spiegano da Amundi – Si tratta dunque del canale distributivo in più rapida crescita. Il segmento online diventerà prevedibilmente il canale principale degli acquisti del lusso entro il 2025”.

Il secondo è rappresentato invece da Millennials e Generazione Z. “Il 2020 ha accelerato molto l’ascesa dei consumatori più giovani, Millennial e Generation Z, che probabilmente rappresenteranno il 180% della crescita del mercato dei beni di lusso dal 2019 al 2025, ovvero oltre due terzi degli acquisti globali” confermano gli esperti di Amundi.

“La maggiore diffusione dei canali di distribuzione online aprirà questo mercato ai consumatori più giovani e tecnologici che definiranno le future tendenze del mercato, in particolare sul fronte della sostenibilità, dell’ambiente, della diversità e dell’inclusione. La ricchezza che passa nelle mani delle generazioni più giovani, che rappresentano una domanda più robusta per i beni di lusso rispetto alle generazioni precedenti, è un altro fattore in grado di accelerare la crescita strutturale del settore”.

L’indice S&P Global Luxury raggruppa le aziende meglio posizionate per capitalizzare la crescita strutturale a lungo termine dell’industria globale del lusso. L’indice è composto da 80 delle maggiori società quotate in Borsa che si occupano della produzione e della distribuzione di beni di lusso o della fornitura di servizi di lusso e che soddisfano determinati requisiti di investibilità.

A disposizione dell’investitore vi sono numerosi strumenti finanziari (Azioni, Certificati, Etf, Fondi): nella sezione “database titoli” del sito, selezionando lo scenario operativo “consumi di lusso” è possibile trovarne un elenco esaustivo.

Di Massimiliano Malandra

Co-founder di questo sito. Analista fondamentale e quantitativo, socio Aiaf e giornalista professionista dal 2002. Esperto di approccio risk parity. Autore di vari libri.