Scrivo questo articolo prendendo spunto da un post letto su Linkedin domenica mattina, che ha innescato una valanga di commenti. Il motivo? Il post in questione pubblicava una grafica che compara la crescita dei salari nei Paesi europei dal 1990 a oggi facendo notare che l’Italia è l’unica nazione che ha un incremento negativo nella media degli stipendi.

I salari in Europa

Qui sotto vedete la grafica in questione che peraltro è stato pubblicata da decine di utenti sui più diversi social media tra cui l’account Instagram di LA7 (link all’originale). C’è da preoccuparsi, visto che con l’inflazione al 6,9% su base annua tendenziale una decrescita salariale è proprio quello che ci vuole per finire in mutande.

Fonte: infografica di L’Ego Hub Editoriale

Ma a mio avviso, questa grafica ci fornisce solo un pezzettino di informazione, e noi dobbiamo andare oltre. Qui di seguito vi faccio vedere due grafici che ho creato per mettere in relazione vari dati macroeconomici, Così abbiamo un quadro più completo della situazione.

Uno di questi grafici fanno parte del mio nuovo Approfondimento Intermarket di Giugno, il report di analisi intermarket di 112 slides e due ore di video-analisi di cui trovate la descrizione completa e potete acquistare a questo link sulla piattaforma Gumroad.com.

Un confronto del PIL pro-capite in Europa

Fatta la pubblicità (comprate, signore e signori!) torniamo al nostro discorso. Qui sotto, sempre grazie alla piattaforma di analisi Tradingview.com ho comparato il PIL Pro-Capite a parità di potere d’acquisto (GDP Per Capita PPP) di alcune delle nazioni europee citate sopra, mettendo al centro la Germania, che oggi è la nazione con il dato più alto, se contiamo solo l’Europa escludendo sia la ricca Svizzera (68.000 dollari) sia gli USA (58.000 dollari).

Quello che si nota a occhio è la rapida e ininterrotta crescita dei Paesi dell’Est Europa (che però nel 1990 era messi male!) e il declino dei Paesi del Sud Europa, con i disastri di Italia e Grecia. Da notare che l’Italia nel 1991 era una delle nazioni più forti e aveva un dato quasi pari a quello della Germania! Poi, dal 2008 il crollo che non si arresta e la curva che tende ancora in basso…

Il GDP Pro Capite a parità di potere d’acquisto – Elaborazione TradingView.com

Fotografia macroeconomica dell’Italia

A questo grafico aggiungo quello dei dati macroeconomici dell’Italia, che trovate qui sotto e anche nel report mensile di Approfondimento Intermarket. E anche questo grafico dovrebbe farvi preoccupare per il nostro traballante futuro!

Vi faccio notare il quadrante con il tasso di inflazione dal 1960 a oggi. Come vedete negli anni Settanta (crisi petrolifera e Austerity) si erano raggiunte vette che si spera di non rivedere, ma allora eravamo in pieno boom economico e i salari erano in forte crescita e la popolazione italiana faceva figli a ritmo sostenuto grazie al miglioramento delle condizioni di vita.

Oggi la popolazione è in declino e sempre più anziana, figli se ne fanno pochi, i salari restano da terzo Mondo con contratti precari mentre il costo del lavoro è alto a causa della tassazione e il risparmio personale si erode per sostenere le spese della famiglia.

Il quadro macroeconomico dell’Italia – Elaborazione TradingView.com

Conclusioni

Concludendo, nella notte tra il 6 e il 7 giugno in Commissione Europea è stato raggiunto lo storico accordo per il salario minimo europeo. Come sapete, sta poi alle singole nazioni aderire nei tempi e nei modi, ma non oltre 2 anni. Il dibattito in Italia si è subito acceso tra chi chi è a favore e chi contro, sebbene tutti i leader di partito abbiano strombazzato alle telecamere che loro sono anni che lavorano a questo risultato (ma allora perché sono anni che in Italia non si fa niente al proposito?)

Fonte: Sole 24 Ore

Quindi auguri! Vi invito a fare qualche riflessione sul futuro, da cittadini e da investitori / risparmiatori / trader che siete. Il consiglio è di costruirsi uno scenario di breve / medio / lungo termine per non arrivare impreparati al “New Normal” del decennio 2021-2030 che si prospetta… stimolante!

Di Andrea Forni

Co-founder di questo sito. È autore e coautore di libri e analisi sui temi dell'economia, della finanza e dei megatrend oltre a centinaia di articoli pubblicati dal 1989 a oggi da primarie riviste, quotidiani e siti tra i quali: Borsa & Finanza, Advisor, Trader's Magazine, Bollettino Associazione Banche Popolari, Sf Rivista di Sistemi Finanziari, Parabancaria, ITForum News. E' iscritto all'OCF (Organismo dei Consulenti Finanziari) e detiene la certificazione internazionale IFTA CFTe.