“Si tratta di un’opportunità di investimento pluridecennale”. Parola di Koen Popleu, Senior Fund Manager di Candriam, che ha concesso un’intervista in esclusiva. Il fondo gestito è il Candriam Sustainable Equity Climate Action, che insiste soprattutto sui megatrend climatici e ambientali.

“Il 2020 è stato davvero ottimo per le azioni legate al clima e alle energie rinnovabili. Soprattutto queste ultime hanno fortemente sovraperformato rispetto al contesto generale di mercato.

Guardando alle 10 società che hanno contribuito maggiormente alla performance del fondo lo scorso anno, più della metà è esposta direttamente all’energia solare, eolica, all’idrogeno o ad altre fonti di energia rinnovabile”.

Quali sono le vostre attese per quest’anno?

La transazione energetica dai combustibili fossili alle energie rinnovabili rimane un cambiamento a lungo termine che può essere accidentato, come testimonia la correzione del settore delle tecnologie pulite, alimentata da una rotazione dai titoli growth a quelli value che si è vista il mese scorso.

I nuovi piani di investimento faranno da traino al settore?

Siamo fermamente convinti che non solo il settore delle energie rinnovabili, ma il tema del “Climate Action” in generale continuerà a essere una forza trainante del mercato, poiché beneficia in modo significativo del sostegno economico e politico. Nel 2020 abbiamo registrato gli annunci di massicce politiche governative nella lotta contro il riscaldamento globale e il cambiamento climatico. Questi piani e obiettivi ambiziosi si tradurranno in grandi investimenti verdi nei prossimi anni. Crediamo fermamente che ogni correzione significativa a breve termine sia un’occasione per costruire un’esposizione verso questa opportunità di investimento pluridecennale.

E quali sono le aree che giudicate più appetibili?

Non abbiamo un’allocazione regionale: la diversificazione geografica del nostro portafoglio è il risultato di uno stock picking basato su un approccio fondamentale bottom-up. Detto questo, abbiamo un significativo sovrappeso sull’ Europa, per noi già in prima linea nell’azione per il clima. L’ambizioso Green Deal da 1000 miliardi di euro e il recovery fund da 750 miliardi di euro che sarà investito per circa 1/3 in investimenti legati al clima.

I paesi scandinavi sono per esempio ben rappresentati con Norvegia, Svezia, Danimarca e Finlandia che pesano per più del 10% del portafoglio. Naturalmente, anche Francia, Germania e Paesi Bassi sono paesi chiave nello sviluppo di un’Europa più sostenibile.

Dove altro rilevate opportunità?

Al di fuori dell’Europa, il fondo ha il peso maggiore sugli Stati Uniti, ma anche la Cina ha una quota importante. Come conferma la sua forza tecnologica nelle energie rinnovabili e nei produttori di batterie per veicoli elettrici.

Insomma, l’opportunità di investimento pluridecennale ha radici in tutto il mondo.

Di Massimiliano Malandra

Co-founder di questo sito. Analista fondamentale e quantitativo, socio Aiaf e giornalista professionista dal 2002. Esperto di approccio risk parity. Autore di vari libri.