Il Portafoglio “Cani del Ftse Mib” è a +15% in due mesi. Del resto il primo bimestre dell’anno è stato decisamente trionfale per l’azionario italiano, nonostante le incertezze date dall’inflazione e da banche centrali che non hanno ancora terminato le proprie politiche restrittive. Fatto sta che il Ftse Mib è in forte ascesa e da inizio anno è a +17,4%. Più variegate le performance dei portafogli dei Cani del Ftse Mib , uno dei quali batte comunque il paniere in questo laso di tempo.

Non sai cosa è o come è composto il Portafoglio dei Cani del Ftse Mib? Scoprilo qui!

I Cani del Ftse Mib non sono altro che portafogli costruiti utilizzando solo titoli dell’omonimo indice di Piazza Affari. Il risultato, quindi, ancora una volta dà ragione alla teoria del gestore statunitense Michael O’Higgins. Ma vediamo i numeri in dettaglio.


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I risultati dei “Cani 2023

I tre portafogli segnano per ora risultati “dispersi”, ma comunque “nei dintorni” dell’indice di riferimento. In dettaglio, quello “10 dogs” si attesta al +15%, grazie soprattutto ai risultati di Stellantis (+33,2%), Intesa SanPaolo (+23,9%) e Banca Mediolanum (+18,6%). Leggermente più indietro il portafoglio “5 dogs” (+14,7%), mentre quello cosiddetto “PPP”, composto solo da Intesa SanPaolo svetta con un +23,9%.

La tabella qui sotto riporta in dettaglio i risultati dei titoli che compongono i tre portafogli.

Come si costruiscono i portafogli

Il primo, quello dei “10 dogs” comprende appunto i 10 titoli con il dividend yield maggiore scelti tra i 40 del Ftse Mib. Ordinando i 10 titoli per prezzo crescente e prendendo i primi cinque (quelli cioè con il prezzo inferiore) si ottiene il secondo portafoglio “5 dogs”: alla base del metodo è il fatto che un incremento (in assoluto) del prezzo ha un impatto percentuale maggiore su un titolo con un prezzo basso piuttosto che alto. I due portafogli sono tutti equipesati, ovvero ogni singolo titolo all’inizio ha la stessa percentuale di allocazione.

Il terzo e ultimo portafoglio, detto “PPP” è composto infine da un solo titolo: il secondo dell’ordinamento (dal prezzo più basso a quello più alto). Si tratta solo di una anomalia statistica scoperta da O’Higgins ma valida anche sul mercato italiano: in genere – ma ovviamente non è una certezza – è un titolo che sovraperforma il mercato.

Nel passato, storicamente, i vari portafogli sul Ftse Mib si sono ben comportati. Ne abbiamo parlato diffusamente nel libro “La Ruota dei mercati finanziari” edito da Hoepli. Seguiamo mese per mese la performance dei “Cani 2021” e vedremo se continueranno a performare meglio del Ftse Mib!


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Di Massimiliano Malandra

Co-founder di questo sito. Analista fondamentale e quantitativo, socio Aiaf e giornalista professionista dal 2002. Esperto di approccio risk parity. Autore di vari libri.