Il crowdfunding è un megatrend? È una domanda legittima in questo contesto.

E’ evidente che non si proverà a rispondere con un articolo, magari in futuro si proverà in un libro.

Oggi avvieremo con un ragionamento che, ci si augura, possa aiutare chi ci legge a capire perché il crowdfunding è un megatrend!

Intanto la risposta alla domanda “Il crowdfunding è un megatrend?” è si!

Si, perché il sistema della finanza d’impresa è già cambiato, da anni ormai. Purtroppo però in molti ancora non se ne sono accorti.

Gli imprenditori continuano a finanziare le imprese con il sistema tipico, soprattutto bancario! L’Italia, infatti, si è distinta nel tempo per essere un “sistema bancocentrico”, in cui le famiglie si arricchivano a scapito delle imprese. Gli imprenditori ricorrevano al debito bancario, firmando sempre più spesso e per cifre spropositate delle fideiussioni bancarie, rimettendo indirettamente in circolo il proprio patrimonio.

Ne uscivano fuori imprese con leverage altissimi, profondamente sottocapitalizzate, che per ottenere credito (anche solo un banale anticipo su fatture) pagavano tassi elevatissimi, aumentando sempre più il rischio proprio e delle imprese.

Cos’è cambiato?

Non vorremmo qui tornare a riesumare argomenti attinenti a Basilea 2, 3, ecc. ai rating ed al merito creditizio. Più semplicemente è cambiato il modo di “fare banca”, giusto o sbagliato che sia.

Dal relationship lending al transactions-bades lending

Si è passati dal sistema di relationship lending, al sistema di transactions-bades lending.

Il sistema di transactions-bades landing si distingue per il fatto che alla base delle decisioni di

concessione del credito, da parte del sistema creditizio, vi sono:

  • informazioni strutturate e formalizzate (hard information),
  • pubblicamente disponibili,
  • di agevole reperibilità ed elaborazione,
  • relative alla controparte e/o alla qualità delle attività impegnate a garanzia del prestito.

Fattori quali la difficoltà di generazione di informazioni strutturate e di dialogo col sistema, rendono questa forma di finanziamento poco accessibile alle imprese di più ridotte dimensioni e/o di recente costituzione.

Il relationship lending presuppone, invece, un rapporto creditizio molto stretto e di lunga durata tra banca e impresa che si contraddistingue per la ricchezza del suo contenuto informativo, avente prettamente natura privata e confidenziale.

Le decisioni di concessione o di rinnovo del credito da parte della banca si basano, quindi, prevalentemente su

  • informazioni riservate, suscettibili di interpretazione soggettiva (soft information),
  • ottenute mediate interazioni ripetute nel corso del tempo sia con l’impresa (attraverso un rapporto articolato e complesso basato su una pluralità di servizi finanziari prestati), sia con la comunità locale di riferimento.

Il crowdfunding può quindi rappresentare un megatrend

Il crowdfunding può quindi rappresentare un megatrend perché le imprese dovranno modificare il proprio paradigma di confronto e dialogo col sistema di finanziamento. Tale sistema non sarà solo di natura bancaria ma soprattutto di mercato!

Il legislatore nazionale, forse più attento a queste dinamiche rispetto ad altri europei ed extraeuropei, ha intuito tutto questo ed ha affrontato (più o meno bene all’inizio) l’argomento.

Adesso starà a imprese e risparmiatori accettare la sfida del domani, per quanto ci riguarda cercheremo di dare tutte le informazioni necessarie per affrontare al meglio l’argomento.

Di Pasquale Stefanizzi

E’ PhD in materie economico finanziarie (Banca e Finanza) presso l’Università di Roma Tor Vergata, già assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Ingegneria dell’innovazione dell’Università del Salento. Nel 2015 ha terminato con profitto il master in “Digital marketing” di Ninja Accademy. E’ consulente d’impresa e docente in numerosi corsi di formazione. Ha sviluppato un particolare interesse per le attività di accompagnamento delle imprese nei rapporti con le banche. E’ autore di pubblicazioni scientifiche su riviste nazionali ed internazionali.

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