Metaverso e asset digitali, a che punto siamo? Rimangono due temi importanti sui tavoli degli operatori finanziari e degli investitori. Gli esperti di Fundstore hanno riassunto le posizioni in gioco nel contributo

Nonostante lo scetticismo diffuso, nel mondo della finanza si prospettano con sempre maggiore evidenza scenari e opportunità legati all’evoluzione e all’adozione di alcune tecnologie innovative. Per Goldman Sachs il metaverso raggiungerà i 12mila miliardi di dollari di valore complessivo a livello globale entro il 2026, anno in cui, secondo il gruppo di ricerca Gartner, il 25% degli adulti di tutto il mondo vi trascorrerà almeno un’ora al giorno.

Stime che suscitano interesse nel mondo della finanza, non solo per la realtà virtuale, ma anche per le innovazioni che Digital Asset e stablecoin stanno introducendo nel settore. Quest’ultime, infatti, sono asset strategici, tanto che negli USA si sta lavorando alla creazione del dollaro digitale, particolarmente utile nei pagamenti cross-border e necessario per recuperare il gap con la Cina, al momento in netto vantaggio, grazie al progetto dello yuan digitale (e-CNY), emesso direttamente dalla Banca centrale cinese e attualmente in fase di sperimentazione prima della diffusione sul mercato.

Anche la BCE sta lavorando, silenziosamente, per introdurre l’euro digitale entro il 2026. In uno scenario simile le opportunità per gli intermediari saranno molteplici. Anche BlackRock ha dimostrato interesse ed espresso un parere positivo per le stablecoin, ritenendole una grande opportunità basata su una tecnologia che renderà il mondo del digital payments più sicuro e veloce. Nel concreto, gli operatori finanziari aumentano gli investimenti per offrire, specialmente alle grandi corporate, servizi di custodia e gestione delle monete digitali, incassate, ad esempio, mediante vendite di Token o NFT.

I programmi di custody si estendono non solo a criptovalute o monete digitali ma anche a NFT, programmi di loyalty, tokenizzazione di cartolarizzazioni o security tokens. Per innovare occorre “fare sistema” unendo esigenze e interessi dei vari player.

Blackrock, ad esempio, ha arricchito la propria piattaforma per la gestione di investimenti “Aladdin” – utilizzata da molti investitori istituzionali – inserendo un collegamento diretto con Coinbase, uno dei più grandi Exchange per trading e custodia di criptovalute, per acquistare strumenti azionari e obbligazioni.

Marco Giorgino, Direttore dell’Osservatorio Fintech & Insurtech del Politecnico di Milano, ritiene si debba guardare con fiducia alle tecnologie legate alla blockchain, considerandole uno strumento utile per migliorare sicurezza e liquidità nel settore finanziario. La trasformazione è già in atto e la tecnologia corre più veloce dello sviluppo delle competenze. La vera sfida per gli operatori sarà stare al passo con l’innovazione e cavalcare il cambiamento piuttosto che inseguirlo.