Il governo italiano complessivamente ha stanziato 8,7 miliardi di euro fino al 2030 per il Fondo Automotive. Di questi, 650 milioni di euro per ciascuno degli anni 2022-2023-2024 riguardano incentivi auto per i veicoli elettrici, ma anche per quelli ibridi e a bassa emissione. insomma, i veicoli elettrici sembrano sempre più competitivi nonostante il conflitto.

L’obiettivo è quello da una parte di rilanciare il settore auto e dall’altra di agevolare il processo di transizione verso la mobilità sostenibile. Due mosse che stanno incontrando però i venti contrari del conflitto tra Russia e Ucraina, che ha avuto l’effetto di spingere al rialzo i prezzi di gran parte delle materie prime utilizzate nella componentistica primaria dei veicoli elettrici.

“A primo impatto, l’aumento dei costi degli elementi fondamentali per le batterie dei veicoli elettrici può apparire preoccupante” spiega Gabriela Herculano, CEO di iClima Earth, fintech green che con HANetf ha lanciato i primi ETF in Europa su energia distribuita e aziende che consentono di evitare emissioni di C02e.

“In realtà, ad un’analisi più approfondita risulta che i costi di produzione di auto elettriche e altre soluzioni che incentivano la decarbonizzazione sono in diminuzione. Guardando a questo discorso in una prospettiva a più ampio raggio, risulta inoltre che i metalli utilizzati per la costruzione delle auto e delle batterie elettriche non sono gli unici i cui prezzi stanno aumentando. Anche le auto ‘convenzionali’ alimentate a benzina richiedono metalli specifici come il Rodio, metallo utilizzato negli scarichi dei motori benzina per neutralizzare i dannosi ossidi di azoto”.

Dagli anni ’70 i costi storici di batterie a ioni di litio – attualmente l’elemento chimico fondamentale nelle batterie elettriche – sono in costante diminuzione. E con le tendenze deflazionistiche di lungo termine che riducono i costi dei veicoli elettrici, la manutenzione a costi ridotti e l’aumento del prezzo della benzina, i veicoli elettrici sono destinati ad aumentare la propria quota di mercato grazie alla loro competitività.

Fonte. EV Volume Database

Nel 2021, le vendite globali di veicoli elettrici (EV) sono più che raddoppiate. Secondo EV Volumes Database (il database che monitora le vendite dei EV), le vendite globali dei veicoli a batteria elettrica (BEV) e dei veicoli ibridi Plug-in (PHEV) nel contesto complessivo del mercato dei veicoli leggeri (autovetture e veicoli commerciali leggeri) hanno superato i 6.7 milioni di unità nel 2021, l’8.3% di tutte le vendite del settore, più del doppio rispetto al 2020.

“La Cina ha dominato le vendite con quasi 3.4 milioni di BEV e PHEV vendute, più del 50% del totale, seguita dall’Europa con più di 2.3 milioni di unità e il Nord America con 0.73 milioni di unità – conclude Gabriela Herculano – I veicoli elettrici sono una soluzione al nostro urgente bisogno di progredire nel processo di decarbonizzazione”.

Sui metalli utilizzati per i veicoli elettrici è poi presente uno strumento specifico a Piazza Affari, il Gpf Physical Electric Vehicle Metals Etc, che avevamo già analizzato (qui).