Il settore Media si sta sbilanciando sempre più verso modelli che sono ormai lontani dalle vecchie reti televisive.
Un esempio è rappresentato da un portafoglio di “produttori” di contenuti e di “veicoli” del settore. Netflix e Walt Disney da una parte, Liberty Global e Dish Network dall’altra: in cinque anni, dal 2015 al 2019, un portafoglio equipesato avrebbe più che raddoppiato (+133%) l’importo iniziale investito, ma questi numeri nascondono una divergenza netta. Dish e Liberty Global hanno apportato un contributo negativo al portafoglio, che è stato trainato al rialzo quasi interamente da Netflix, mentre l’apporto di Disney è stato positivo seppure minimale. Insomma, aver mancato il “cavallo giusto” avrebbe portato a pessimi risultati.
Un fatto che viene confermato da un altro dato: ipotizzando di non ribilanciare mai nel corso del tempo il portafoglio, al termine dei cinque anni Netflix avrebbe pesato per il 72% e Disney per il 18%, lasciando l’ultimo 10% agli altri due titoli.

Quali sono i nuovi trend del settore Media quindi? A Capital Group ne hanno individuati due.

Le grandi aziende continueranno a crescere. Google (Alphabet) e Facebook controllano il 37% del mercato: un dato in netto contrasto con i giorni frammentati del 2007, quando, insieme, i due principali concorrenti raggiungevano appena il 4%. Sono in crescita grazie al maggiore utilizzo e alla visualizzazione di annunci più pertinenti, senza aumentare i prezzi. Le notevoli barriere all’ingresso e i vantaggi di scala che favoriscono gli attori globali anziché quelli regionali sono due dei motivi per cui questa tendenza continuerà probabilmente nel prossimo decennio.

Il contenuto è sovrano, ma lo streaming è divino. Il passaggio allo streaming di contenuti è un’altra tendenza dei consumatori che ha avuto un’impennata a causa del COVID-19, ma questo è solo l’inizio. Circa un terzo del consumo totale di contenuti avviene attualmente sulle piattaforme di streaming, ma credo che entro il 2030 aumenterà fino a oltre l’80% secondo gli esperti di Capital Group.

Di Massimiliano Malandra

Co-founder di questo sito. Analista fondamentale e quantitativo, socio Aiaf e giornalista professionista dal 2002. Esperto di approccio risk parity. Autore di vari libri.