La pietra miliare della normativa europea sul crowdfunding adesso c’è, quindi? Cambia tutto?

Il 5 ottobre è una data importante per l’Europa, tra 12 mesi dovremmo vederne i frutti!

Grazie a questa normativa europea sul crowdfunding, saranno regolamentati ed uniformati tutti i mercati più “sensibili”, ovvero: capitale di rischio, prestito, titoli di debito o obbligazioni.

La potenzialità del “mercato unico del crowdfunding” dovrebbe consentire a startup e pmi di accedere ad un grande bacino di finanziamento. Grazie a questo probabilmente i numeri del<a href="http://<figure class="wp-block-image size-large"><a href="https://www.docety.com/videocorso/85/checkout/?referral_code=COAIH6ZPOZJZMWY19" target="_blank"><img src="https://www.investireneimegatrend.it/wp-content/uploads/2021/04/Il-Crowdfunding-per-il-finanziamento-delle-imprese.jpeg" alt="" class="wp-image-4321"/> crowdfunding in Italia cresceranno anche di più!

Obiettivo e scopo della normativa europea sul crowdfunding

Il maggior obiettivo del Parlamento Europeo sarà quello di tutelare gli investitori.

Si legge infatti nella nota diffusa dall’ufficio stampa istituzionale che sarà introdotto “un foglio informativo sugli investimenti (KIIS), redatto dal proprietario del progetto, da distribuire a tutti gli investitori e finanziatori che partecipano per ogni offerta di crowdfunding o per ogni piattaforma. I fornitori di servizi di crowdfunding forniranno ai clienti informazioni chiare sui rischi e gli oneri finanziari che potrebbero incorrere, compresi i rischi di insolvenza e i criteri di selezione dei progetti”. 

Infatti, lo scopo del progetto è di offrire un’armonizzazione a tutto il settore che finora è stato delegato ad ogni Stato membro.

Se pensassimo all’interesse del primo legislatore nazionale ed allo strumento attuativo che seguì potremmo pensare a due cose completamente diverse.

Consob ha ascoltato gli operatori e sono stati compiuti grandi passi in avanti.

Purtroppo però le attuali normative scoraggiano investitori e piattaforme a uscire dai confini nazionali.

La nuova normativa dovrebbe consentire alle piattaforme, previa autorizzazione dell’autorità nazionale, di raccogliere soldi in tutta Europa.

Lo sforzo da compiere sarà ancora più importante ma le potenzialità decisamente infinite.

E’ in seno anche la creazione di un registro pubblico europeo in cui compariranno le piattaforme abilitate a erogare il servizio (ECSP).

Il registro sarà gestito dall’Autorità europea di vigilanza (l’Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati). 

Cosa si affaccia all’orizzonte?

Potenzialmente dovremmo assistere ad un “cannibalismo” delle piattaforme.

Al fine di far emergere, per effetto di fusioni ed acquisizione, grossi players nazionali capaci di competere sul mercato europeo.

In Italia, solo nel settore dell’equity crowdfunding, si contano 25 portali attivi. C’è quindi una frammentazione elevata e costi fissi importanti che non portano a breakeven le piattaforme!

Di Pasquale Stefanizzi

E’ PhD in materie economico finanziarie (Banca e Finanza) presso l’Università di Roma Tor Vergata, già assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Ingegneria dell’innovazione dell’Università del Salento. Nel 2015 ha terminato con profitto il master in “Digital marketing” di Ninja Accademy. E’ consulente d’impresa e docente in numerosi corsi di formazione. Ha sviluppato un particolare interesse per le attività di accompagnamento delle imprese nei rapporti con le banche. E’ autore di pubblicazioni scientifiche su riviste nazionali ed internazionali.