Si è concluso in pratica anche il 2021 (i risultati sono stati calcolati al close del 29 dicembre) e i portafogli dei Cani del Ftse Mib hanno realizzato per l’ennesima volta ottimi risultati. Pur con mercati in deciso trend rialzista, la sovraperformance è stata importante, persistente e completa per tutti i portafogli. Anche il Ftse Mib ha realizzato un buon guadagno con una performance da inizio anno del +23%. Ottime notizie quindi: l’equity del nostro Paese sembra rimanere ancora nel mirino degli investitori.

I Cani del Ftse Mib non sono altro che portafogli costruiti utilizzando solo titoli dell’omonimo indice di Piazza Affari. Il risultato finale, quindi, dà ragione alla teoria del gestore statunitense Michael O’Higgins. Ma vediamo i numeri in dettaglio.

I due portafogli

Come avevamo descritto nell’articolo in cui presentavamo i portafogli per il 2021 (qui) la situazione anomala in cui ci siamo trovati a fine 2020, a causa della cancellazione dei dividendi da parte di molte società (obbligatoria nel caso delle banche), ci ha portato a disegnare due portafogli distinti. Uno chiamato “classico” (basato sui rendimenti dei dividendi effettivamente erogati) e l’altro di “consensus” basato invece sulle previsioni di distribuzione di dividendo da parte degli analisti.


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I risultati dei “Cani 2021 – classico”

I portafogli che abbiamo denominato “classico” hanno avuto ottimi risultati, che si attestano tutti sopra la performance del Ftse Mib. Quello “10 dogs” batte il Ftse Mib con un +29,3%, grazie soprattutto ai risultati di Eni (+51%), Azimut (+44%), Poste (+42%) e Generali (+41%). Più indietro il portafoglio “5 dogs” (+25%), mentre quello cosiddetto “PPP”, composto solo da Hera, è al +26,6%, davanti quindi anch’esso al Ftse Mib. Unico titolo negativo tra i 10 che compongono il portafoglio è Enel (-11%)

I “Cani 2021 – consensus”

Ancora superiori le performance del portafoglio dei Cani di “consensus”. Tutti e tre i panieri battono nettamente il Ftse Mib. Quello dei “10 dogs” segna +37,8%, quello dei “5 dogs” +31,2% mentre il portafoglio PPP – composto dalla sola Intesa SanPaolo – arranca con un +24,7%, sufficiente comunque per piazzarsi anch’esso davanto al benchmark.

Sopra il +40% di performance si attestano Banca Generali (+52%), Azimut (+44%), Poste (+42%) e Mediobanca (+42%).

Insomma, ottimi risultati nel 2021 per i nostri portafogli composti da titoli del principale indice di Borsa Italiana. Quindi per i Cani del Ftse Mib 12 mesi di ottimi risultati e sovraperformance ancora forte!!

Come si costruiscono i portafogli

Il primo, quello dei “10 dogs” comprende appunto i 10 titoli con il dividend yield maggiore scelti tra i 40 del Ftse Mib. Ordinando i 10 titoli per prezzo crescente e prendendo i primi cinque (quelli cioè con il prezzo inferiore) si ottiene il secondo portafoglio “5 dogs”: alla base del metodo è il fatto che un incremento (in assoluto) del prezzo ha un impatto percentuale maggiore su un titolo con un prezzo basso piuttosto che alto. I due portafogli sono tutti equipesati, ovvero ogn

Il terzo e ultimo portafoglio, detto “PPP” è composto infine da un solo titolo: il secondo dell’ordinamento (dal prezzo più basso a quello più alto). Si tratta solo di una anomalia statistica scoperta da O’Higgins ma valida anche sul mercato italiano: in genere – ma ovviamente non è una certezza – è un titolo che sovraperforma il mercato.

Nel passato, storicamente, i vari portafogli sul Ftse Mib si sono ben comportati. Ne abbiamo parlato diffusamente nel libro “La Ruota dei mercati finanziari” edito da Hoepli. Seguiamo mese per mese la performance dei “Cani 2021” e vedremo se continueranno a performare meglio del Ftse Mib!

La prossima settimana vedremo quali saranno i titoli che comporranno i portafogli 2022.

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Di Massimiliano Malandra

Co-founder di questo sito. Analista fondamentale e quantitativo, socio Aiaf e giornalista professionista dal 2002. Esperto di approccio risk parity. Autore di vari libri.