Attualmente, si calcola, il 41% della popolazione mondiale non ha ancora accesso a internet, quindi esiste un margine di espansione ancora molto ampio per tutto quanto riguarda la digitalizzazione. Tuttavia, il 59% che ha la possibilità di connessione, la usa in modo sempre più intensivo. Bond Internet Trends stima che in 10 anni un americano medio sia passato dalle poco più di due ore e mezza del 2008 a consultare media digitali alle oltre sei ore del 2018 (di cui circa tre ore e mezza da cellulare).

Vita digitale
Ore al giorno spese sui media digitali negli USA, per singolo utente adulto
Fonte: BOND Internet Trends (2019), Our World In Data


E il lockdown dei mesi scorsi no ha fatto che spingere ancora di più questa tendenza.
Durante il lockdown gli affari sono cresciuti in maniera straordinaria per i fornitori di servizi TV e videogiochi online, per l’e-commerce, i social network, la telemedicina, l’istruzione online e altro ancora – spiegano da Pictet AM – Netflix si è assicurata 16 milioni di nuovi account nel primo trimestre del 2020, quasi il doppio dei tre mesi precedenti. La cinese Tencent, nel frattempo, ha visto un’impennata del 31% su base annua dei ricavi dal settore dei giochi online, con i clienti che cercavano di distrarsi giocando a “Honor of Kings” e “Peacekeeper Elite”. Gli italiani hanno aumentato il tempo trascorso sulle app di Facebook del 70%”.
Servirà quindi una connettività sempre più robusta, potente e in grado di portare sempre più dati a una velocità sempre maggiore. Per ora è quella rappresentata dal 5G.
“La migliore connettività sosterrà la crescita tecnologica su diversi fronti, di cui tre in particolare – continuano da Pictet – Tutti e tre erano già in forte crescita prima, ma con la pandemia hanno ampliato enormemente la loro base di clienti e, ora che più persone hanno sperimentato ciò che è possibile fare, pensiamo che questo solido trend proseguirà”.

Vediamoli in dettaglio.

In primo luogo c’è l’e-commerce: il lockdown ha spinto milioni di persone a ricorrere allo shopping online per i generi alimentari e altre merci, e prevediamo che molte di loro rimarranno conquistate dalla comodità e dai prezzi competitivi e continueranno a effettuare online almeno parte dei loro acquisti. PayPal, per esempio, ha registrato una media di 250.000 nuovi account al giorno nel mese di aprile.

Il software come servizio (Software as a Service, SaaS) è un altro segmento destinato a sperimentare una forte crescita. Esso comprende la tecnologia necessaria per le piattaforme di work from home, nonché per l’istruzione online, l’archiviazione su cloud e le teleconferenze. Anche una volta che tutte le misure di lockdown saranno completamente rimosse, a nostro avviso, sia le aziende che i dipendenti preferiranno prassi di lavoro più flessibili rispetto a prima della pandemia. Anche l’istruzione cambierà: l’Università di Cambridge, ad esempio, ha già fatto sapere che le lezioni continueranno online almeno fino all’estate del 2021.

La vita digitale è un’altra area chiave. Dopo il lavoro viene lo svago e il lockdown ha dimostrato come buona parte delle nostre attività di svago e di socializzazione possano essere svolte con l’ausilio di dispositivi digitali. In quest’ambito, le consegne di generi alimentari e cibi pronti, i servizi di video-streaming e i giochi online potrebbero essere i principali beneficiari. Anche la telemedicina sta assistendo a un boom: nei soli Stati Uniti entro la fine dell’anno saranno effettuate 900 milioni di visite a distanza, un dato in crescita del 64% rispetto al 2019 secondo il gruppo di ricerca sulla salute Frost and Sullivan.

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Di Massimiliano Malandra

Co-founder di questo sito. Analista fondamentale e quantitativo, socio Aiaf e giornalista professionista dal 2002. Esperto di approccio risk parity. Autore di vari libri.