E’ fondamentale trovare degli indicatori di rischio per l’equity crowdfunding al fine di implementare una strategia oggettiva di investimento.

In questo blog ci siamo già occupati dell’argomento, attraverso il post “Come valutare un investimento in equity crowdfunding“, questa volta però arriva una conferma scientifica.

Insieme alle colleghe V. Ndou, P. Scorrano e G. Mele dell’Università del Salento, ho scritto un articolo scientifico validato dall’evidenza empirica su indicatori di rischio specifici.

L’operatività di borsa ci ha dimostrato che è importante, nell’attività di investimento, non prendere le decisioni di pancia ma seguire una strategia.

Utilizzando i fondamentali, quelli che difficilmente tradiscono, siamo giunti ad individuare degli indicatori “predittivi” del rischio da investimento in campagne di equity crowdfunding.

Sempre i mercati finanziari ci hanno insegnato che nei bilanci delle imprese sono scritte delle verità che possono essere fatte emergere attraverso elaborazioni e rielaborazioni.

L’articolo scientifico

L’articolo è Ndou V., Scorrano P., Mele G., Stefanizzi P. (2021), “Fundraising activities and digitalization: defining risk indicators for evaluating equity crowdfunding campaigns”, Meditari Accountancy Research (ISSN: 2049-372X), Vol. ahead-of-print No. ahead-of-print. https://doi.org/10.1108/MEDAR-03-2021-1237

E’ stato molto faticoso individuare questi indicatori di rischio perché abbiamo dovuto “far parlare” dati che arrivavano da fonti diverse, renderli coerenti e spremerli a tal punto da dirci una possibile verità!

In Italia, spesso, ci siamo fatti trascinare dal vantaggio fiscale che, pur importante, rimane un incentivo all’investimento! E’ necessario, soprattutto oggi, scegliere e scegliere bene!

Veniamo al cuore dell’articolo…

Analizzando le informazioni finanziarie divulgate dall’investitore prima della campagna, sono stati ipotizzati quali possibili indicatori di rischio (origine del maggior numero di dati è lo stato patrimoniale):

E’ evidente che questi indicatori possano impiegarsi per quelle startup innovative che abbiano almeno 1 anno di vita o, in altre parole, almeno 1 bilancio d’esercizio depositato.

In sintesi – Indicatori di rischio per l’equity crowdfunding

Obiettivo dell’articolo è stato quello di sensibilizzare il pubblico degli investitori a partire dai fondamentali.

Ciò che abbiamo notato è che è montata una sorta di bolla speculativa sui valori premoney delle startup, un pò come accadde nel 2000 con la prima bolla delle dotcom.

Il giusto connubio idee, team, valori non può che essere vincente!

Di Pasquale Stefanizzi

E’ PhD in materie economico finanziarie (Banca e Finanza) presso l’Università di Roma Tor Vergata, già assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Ingegneria dell’innovazione dell’Università del Salento. Nel 2015 ha terminato con profitto il master in “Digital marketing” di Ninja Accademy. E’ consulente d’impresa e docente in numerosi corsi di formazione. Ha sviluppato un particolare interesse per le attività di accompagnamento delle imprese nei rapporti con le banche. E’ autore di pubblicazioni scientifiche su riviste nazionali ed internazionali.